Smaltimento illecito di rifiuti nel vibonese, a processo undici indagati

Vibo Valentia Cronaca

Sono accusati di trasporto, smaltimento illecito e abbandono incontrollato di rifiuti gli 11 soggetti coinvolti in un'inchiesta che sul finire del 2022 aveva portato al sequestro di un'azienda di Vibo Valentia (LEGGI), operante proprio nel settore dei rifiuti indifferenziati tra la zona industriale del capoluogo e la località Badia-Falcone. Secondo l'inchiesta della Procura vibonese, l'azienda - la Eco Triparni Srl - avrebbe smaltito illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti di varia natura ed anche pericolosi, contribuendo all'inquinamento di aria, acqua e suolo.

L'area in cui operava l'azienda era infatti una discarica autorizzata, e solo un casuale controllo dei Carabinieri ha permesso di scoprire il presunto illecito. All'interno della discarica infatti sono stati notati anche dei mezzi appartenenti ad altre ditte intenti a scaricare del materiale, e sono stati rinvenuti dei cumuli di rifiuti che bruciavano. Motivo per il quale è stata sequestrata l'intera area e tutto ciò che si trovava al suo interno.

GLI INDAGATI

Inizialmente vennero iscritti nel registro degli indagati 16 soggetti tra vertici dell'azienda e dipendenti, mentre oggi il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, ha chiesto il processo per 11 di loro. Si tratta di Giuseppe Chiaromonte, sessantaseienne amministratore della società, e del figlio Francesco Chiaramonte, trentaquattrenne comproprietario dell'azienda.

Figurano anche i dipendenti della Eco Triparni srl: Danilo Chiaramonte, trentunenne; Fabio Chiaramonte, ventiduenne; Ivan Castagna, trentaseienne; Domenico Mangone, trentaseienne; Vincenzo Crudo, trentenne.

Presenti anche Antonino Stuppia, novantunenne rappresentante della Termotecnica sas; Raffaele Galati, trentanovenne ed amministratore unico di Europa Sud srl; Pasquale Barbieri, cinquantottenne amministratore unico della Dimensione Arredo Srl; Sergio Bevilacqua, quarantatreenne, ed Angelo Sorrentino, sessantaquattrenne, entrambi proprietari di due rispettivi autocarri.