Processo a due sacerdoti di Mileto: “persi” degli atti, avviate indagini
Prima udienza a Vibo Valentia per il processo a carico due sacerdoti della Diocesi di Mileto, don Graziano Maccarone, segretario particolare del vescovo Luigi Renzo, e don Nicola De Luca, accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Dopo il rinvio a giudizio disposto lo scorso 21 gennaio (QUI), oggi in aula a rappresentare la pubblica accusa c’era il pm della Dda di Catanzaro Irene Crea, mentre il collegio giudicante era presieduto dal giudice Tiziana Macrì.
Al centro dell’udienza c’è stata una discussione sulla “sparizione” dal fascicolo del giudice della costituzione di parte civile della parte offesa, Roberto Mazzocca. A riguardo il pm Crea ha fatto presente che, a seguito della “dispersione” di questi documenti, è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti.
Si indaga dunque per capire se qualcuno abbia sottratto “volontariamente” degli atti dal fascicolo del dibattimento.
In ogni caso i difensori delle parti offese Roberto Mazzocca e le figlie, ovvero gli avvocati Michele Gigliotti e Daniela Scarfone, hanno chiesto una costituzione di parte civile ex novo che è stata ammessa dal Tribunale, nonostante l’opposizione dell’avvocata Fortunata Iannello (difensore del segretario del vescovo di Mileto, don Graziano Maccarone).
I difensori delle parti offese hanno poi chiesto che sia la Diocesi a rispondere economicamente dei danni che sarebbero stati provocati alla famiglia Mazzocca dalle condotte degli imputati. Sul punto il collegio si è riservato di decidere: scioglierà la riserva nell’udienza di lunedì prossimo, 19 aprile.