Cosenza. “Continuità tra Occhiuto e Caruso dannosa per la città”, Pd cambi rotta
“Il senatore Occhiuto che fino ad oggi non aveva mai mancato di far conoscere il suo apprezzamento nei confronti dell’attuale giunta comunale per la continuità con quella da lui guidata, adesso attacca il suo successore accusandolo di mancanza di visione e per il degrado della città”
Così in una nota gli iscritti del PD della Federazione di Cosenza Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco e Giacomo Mancini.
“E dire – proseguono i latori del comunicato - che in questi tre anni l’amministrazione in carica, a differenza di quanto aveva promesso in campagna elettorale, era stata più che tenera nei confronti dell’esperienza precedente: i libri contabili dello sfascio finanziario che hanno provocato il dissesto non sono mai stati portati alla magistratura ordinaria e contabile. Il presidente dei revisori contabili è stato riconfermato nel suo ruolo fondamentale da questa stessa amministrazione. Per più di un anno l'amministratore delegato dell'Amaco è stato tenuto al suo posto e vi sarebbe rimasto se non fosse intervenuto il Pubblico Ministero della Procura di Cosenza a svegliare, dal sonno soporifero, l'attuale sindaco e la sua amministrazione realizzando lo stato comatoso e fallimentare dell'impresa”.
I quattro Dem sostengono poi di non credere, però, “che l’odierna presa di posizione di Occhiuto possa rappresentare la rottura di quella continuità politica che tanti elettori di centrosinistra stanno soffrendo e criticano. Certo - dicono - è evidente che l’amministrazione Caruso in tre anni ha dimostrato mancanza di visione rispetto allo sviluppo della città. Pur tuttavia fa sorridere che la critica venga formulata dal senatore Occhiuto”.
“Infatti - aggiungono ancora De Simone, Grandinetti, Greco e Mancini - nella memoria dei cosentini sono ben impressi i limiti di visione dimostrati dalle due amministrazioni Occhiuto. I cosentini ricordano bene la richiusura municipalista della città dopo decenni di collaborazioni fattive e produttive per la realizzazione dell'area urbana, una delle più importanti del Mezzogiorno, fra i tre comuni di Cosenza, di Rende e di Castrolibero. Il PSC bocciato dalla Regione in cui le cubature abitative venivano spostate dalle frazioni al centro di una città ormai satura di abitazioni civili ed in forte calo demografico. La distruzione sistematica del viale Giacomo Mancini con la sua chiusura che ha causato il deflagrare del traffico cittadino e l’impossibilità di raggiungere il centro città”.
I quattro iscritti al partito rammentano poi quelle che definiscono come le “colpevoli responsabilità” che riguarderebbero i ritardi nella realizzazione dell'ospedale, infrastruttura necessaria ai cittadini non solo di Cosenza, ma a dell'intera provincia.
“Ed a proposito del Planetario – sbottano ancora - evitiamo di raggiungere il ridicolo. E da più di dieci anni che il Planetario, altra opera ereditata dalle giunte Mancini, è colpevolmente abbandonata al degrado del tempo. E certamente non bastavano e bastano le inaugurazioni scintillanti a rendere fruibile ai cittadini di Cosenza e non solo a loro, una struttura che in molti e non solo in Calabria ci invidiano. Cosi come è evidente che da tre anni l’amministrazione Caruso non ha elaborato una idea per gestire né il planetario, né tantomeno i tanti presidi culturali né le strutture sportive presenti in città e di proprietà pubblica”.
“Temiamo, però - continuano De Simone, Grandinetti, Greco e Mancini - che le parole del senatore Occhiuto non segnino un avvio di una sana dialettica democratica tra forze che possiedono una visione differente. Perché è del tutto evidente la continuità che esiste tra centrodestra e questo centrosinistra che governa la città. Purtuttavia sarebbe auspicabile per il bene di Cosenza che il confronto non sia incentrato su polemiche sterili, ma sulla ricerca di soluzioni che i differenti livelli istituzionali, sebbene di appartenenza politica differente, dovrebbero saper trovare nell’interesse della comunità”.
Ed è per questo che da più tempo i quattro dicono di sollecitare il Partito Democratico affinché riprenda l'iniziativa ed il confronto con militanti, iscritti ed elettori, ma soprattutto con la città “per riflettere insieme sul futuro di Cosenza e della sua area urbana a partire dalla grande questione della città unica. Su questo terreno dobbiamo sfidare un centrodestra responsabile del dissesto finanziario che tanti danni stanno provocando alle tasche di quei cosentini che pagano le tasse e che sempre più vengono spremuti come limoni”.
“La nostra costante azione di stimolo e di critica all’amministrazione Caruso, per l'assenza di una visione complessiva sulla città capoluogo della provincia più estesa e produttiva della Calabria e sui ritardi ereditati ed accumulati dalle precedenti giunte di centrodestra, nasce – conclude la nota a firma degli iscritti della Federazione di Cosenza Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco e Giacomo Mancini - dalla preoccupazione che l'inerzia amministrativa ed il tempo possano rilegittimare politicamente ed amministrativamente coloro che grandi responsabilità hanno sull'attuale situazione di degrado della città”.