Valutazione negativa di un lavoratore, condannato il Ministero della Difesa: doveva formarlo

Catanzaro Cronaca

Dopo una lunga battaglia giudiziaria il Tribunale di Catanzaro ha posto fine ad una lunga vicenda che ha visto protagonista un dipendente inquadrato nei ruoli civili del Ministero della Difesa.

Per ben quattro anni consecutivi il dicastero aveva valutato negativamente la performance del lavoratore che, per questa ragione, oltre a non poter usufruire dei premi incentivanti, rischiava il licenziamento.

Il dipendente, però, aveva ribadito più volte che non avrebbe potuto essere valutato per obiettivi impossibili da raggiungere a causa dell’assenza di formazione.

Il Ministero, infatti, non gli aveva mai fornito la formazione adeguata per svolgere i compiti assegnatigli, impedendogli di svolgerli adeguatamente.

Le valutazioni negative, quindi, sarebbero state la stretta conseguenza non di una propria scarsa diligenza, ma di un inadempimento del Ministero.

Dopo aver inutilmente richiesto più volte una rivalutazione della propria performance ai suoi superiori, il dipendente, difeso dall’avvocato Danilo Colabraro e supportato dalla Fp Cgil, si è dovuto rivolgere al Tribunale del Lavoro di Catanzaro che con sentenza del 23 aprile scorso, ha rilevato che il comportamento del Ministero non sia stato conforme a criteri di buona fede e correttezza, non avendo fornito al dipendente non solo la necessaria formazione, peraltro imposta dalla contrattazione collettiva, ma addirittura gli strumenti tecnici per svolgere le proprie mansioni.

Il Tribunale del capoluogo calabrese ha quindi annullato le schede di valutazione per gli anni dal 2017 al 2020, condannando il dicastero a ripetere l’intero processo di valutazione “avuto riguardo all’effettiva formazione del dipendente ed alle competenze da questi effettivamente possedute” condannandolo anche a garantire al lavoratore i prescritti percorsi formativi.

Soddisfatta la Fp Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo per una sentenza che, viene puntualizzato dalla Sigla, “ribadisce in maniera chiara e puntuale che il datore di lavoro pubblico è tenuto a fornire ai propri dipendenti una formazione adeguata, indispensabile per svolgere le mansioni affidate loro. In buona sostanza gli enti pubblici non possono richiedere ai dipendenti attività per le quali non è stata fornita la relativa formazione”.