Udc: Dattolo, la nostra linea è trasparente
"La linea dell'Udc e' fin troppo trasparente, al punto che se la politica fosse una partita a scacchi le nostre mosse sarebbero assolutamente prevedibili". Lo sostiene il capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale Alfonso Dattolo, secondo il quale "tutto ciò, l'elettorato l'ha compreso ed infatti ci sta dando ragione, sia in termini di riscontro elettorale nazionale che locale, dove, per una serie di questioni legate anche al recente passato ed ai cinque fallimentari anni di governo del centrosinistra, per difendere gli interessi generali e ridare una prospettiva affidabile alla Calabria abbiamo un'alleanza con il Pdl che sta dando ottimi risultati".
Ad avviso di Dattolo: "In questo quadro, pertanto, va interpretata la battuta, riportata da alcuni organi di stampa, sulla mia partecipazione alla manifestazione in programma a Crotone con il leader del Pd Bersani. Una reazione sopra le righe, se vogliamo, che naturalmente non corrisponde alla realtà, ma senz'altro mette in luce un forte stato di disagio politico non solo del sottoscritto, ma di tutto il nostro gruppo dirigente e dei nostri militanti per una serie di incongruenze, messe in atto dalla senatrice Bianchi. Una reazione direttamente consequenziale a quanto e' accaduto e sta accadendo in una realtà in cui, purtroppo, si sono verificate, nostro malgrado, delle vistose anomalie che ci hanno, progressivamente, allontanato dal candidato a sindaco da noi inizialmente proposto e tutelato da una serie di osservazioni fortemente critiche, che ne denunciavano sia la fragilità di tenuta politica che la scarsa condivisione delle problematiche di una città complessa e difficile come Crotone che esige una presenza radicata e costante nel territorio".
Ancora Dattolo: "Abbiamo verificato pubblicamente la poca adesione alle linee programmatiche e politiche dell'Udc da parte della senatrice Bianchi, in particolare quando, dinanzi agli attacchi di Berlusconi rivolti a Casini, in una logica di polemica politica nazionale, non ha tentato neppure di spiegare le ragioni e gli sforzi dell'Udc per fare dell'Italia un Paese normale. Si potrebbero citare altri casi di allontanamento deliberato dalle nostre posizioni del candidato sindaco del centrodestra, le sue visite, per esempio, come minimo poco opportune e tra l'altro rese pubbliche, a Palazzo Grazioli ed ultima, ma non meno grave, la decisione di apparentarsi con altre liste che come Udc ci vede contrari senza se e senza ma". -"Sono consapevole - continua - che nell'attuale congiuntura in cui l'Italia sta tentando di individuare le strade giuste per uscire da questo bipolarismo improduttivo che premia le estreme e non consente lo svolgimento di una politica moderata ed europeista, nei singoli territori spesso si possano verificare situazioni non rigorosamente in sintonia con il dibattito nazionale. Ma a mio avviso oggi- - continua - e questa e' l'opinione non solo del capogruppo dell'Udc in Regione ma anche del coordinatore regionale Trematerra e dei vertici del mio partito e degli uomini di punta che nel governo della Regione stanno offrendo un'ottima prova amministrativa- occorre tenere la barra dritta su due questioni fondamentali: la difesa degli interessi peculiari del nostro territorio nel migliore dei modi possibile, in una fase in cui rischiano di prevalere letture esasperate del federalismo fiscale che noi non abbiamo votato e contro cui ci battiamo, perché temiamo che anziché unire possa dividere ulteriormente il Paese; la coerenza dei comportamenti che attiene a ciascuno di noi. Ed e' esattamente l'incoerenza, - conclude - con un marcato tratto d'irriconoscenza politica, il punto di criticità che noi, dopo esserci spesi senza risparmio per fare accettare la sua candidatura a sindaco ai tanti che avevano espresso dubbi e riserve sul suo nome, oggi evidenziamo negli atteggiamenti e nelle intenzioni della senatrice Bianchi".