Arpacal, i sindacati contro il nuovo regolamento aziendale
"Con la delibera 297 del 28 maggio 2024 il commissario straordinario dell’Arpacal, dottor Michelangelo Iannone, a poche settimane della scadenza del suo mandato, ha delineato il Nuovo Regolamento di Organizzazione dell’agenzia. Il documento proseguirà il suo iter passando prima dal comitato di indirizzo per poi eventualmente approdare in giunta regionale". Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, Francesco Masotti, Francesco Surati e Luigi Ziccarelli, rispettivamente delegato aziendale di Fedir, segretario regionale di Fp Cgil e segretario regionale di Anaao.
"L’atto, è riportato nella delibera di approvazione, nasce dall’impulso ricevuto dalla giunta regionale per cui viene chiesto al commissario straordinario di “…consentire l’implementazione dei nuovi compiti ARPACAL, sia dal punto di vista della pianificazione che della gestione delle attività” (giusto la delibera di giunta regionale 568 del 18 ottobre 2023 ha individuato il nuovo commissario straordinario per l’Arpacal)" ricordano i sindacati. "Tale atto non tiene conto del regolamento di organizzazione approvato della giunta regionale con delibera 298 dell'8 luglio 2022, pubblicata sul Burc 171 del 9 agosto 2022 e che era in fase di attuazione con specifici avvisi per gli incarichi dirigenziali nel rispetto delle procedure dei Ccnl della dirigenza sanitaria e Pta".
"Viene ravvisata invece l’esigenza di riorganizzazione delle attività dell’Ente, in corrispondenza ai compiti affidati all’agenzia dalla normativa vigente e dalle convenzioni con l’ente regionale, nel rispetto dei principi generali dell’azione amministrativa, assicurando le iniziative più idonee ed opportune per la realizzazione di un’azione amministrativa che sia economica, efficiente ed efficace e realizzando un bilanciamento equilibrato tra strutture, risorse - umane ed economiche – processi ed evoluzione normativa" proseguono i sindacalisti. "Ma facciamo un passo indietro. In fase di predisposizione del nuovo regolamento di organizzazione è stato ritenuto opportuno ascoltare la dirigenza sanitaria e tecnica attualmente in forze all’agenzia, che di fatto assieme a tutti i colleghi del comparto dalla sua istituzione si è fatta carico con spirito di sacrificio e professionalità di reggere la mission dell’ente regionale? Purtroppo no!".
"Nonostante queste organizzazioni sindacali abbiano chiesto con tre note di essere ascoltate. E dall’esame dei contenuti proposti appaiono evidenti molteplici criticità sia sulla impostazione organizzativa che sulla possibilità attuativa delle prestazioni erogabili" affermano i sindacati. "Un’agenzia allo stremo delle forze, che resiste con impegno indefesso nonostante la sua cronica carenza di organico: laboratori sguarniti e servizi territoriali sottodimensionati. Il reclutamento di nuove unità è fermo con le quattro frecce a 20 anni fa. Il tutto è inserito in uno scenario regionale ambientale il cui quadro normativo e programmatico è sempre più dinamico ed emergenziale, che impone risposte certe su molteplici questioni ancora aperte".
"Il nuovo regolamento, frutto di una comunicazione agenziale verticale e verticistica, non è condiviso da queste organizzazioni sindacali né nella sua formulazione organizzativa e tanto meno per le responsabilità derivanti che graverebbero tutte sulla sua classe dirigente che da troppo tempo subisce pressioni organizzative ed operative senza poter disporre delle necessarie ed oseremmo dire legittime condizioni di servizio" dichiarano quindi i sindacalisti. "Non definisce linee di indirizzo e chiarimenti sulle competenze ambientali tra gli enti preposti, magari sulla base di un regolamento regionale che ne declini la correlazione con gli enti responsabili dei diversi procedimenti, così come avviene nelle altre Arpa".
"In questo nuovo regolamento sono presenti una serie di discrasie sui processi, obiettivi strategici disconnessi, problematiche sulle prestazioni erogabili, al punto che la dirigenza Arpacal, attraverso il suo naturale e legittimo organo di rappresentanza sindacale, ha comunicato con tre note il proprio dissenso e richiesto un incontro informativo per offrire elementi di valutazione" viene affermato in conclusione. "Chiediamo quindi che l’iter si arresti e venga prima ascoltata la voce della dirigenza Arpacal, anche perché rimangono ancora aperte molte questioni su procedure adottate per gli avvisi, gli interpelli ed il conferimento degli incarichi di struttura semplice e complessa".