Sindacato: giornalisti estratti sulla “ruota” della Regione
Miracolo dell’informatica o della dea bendata? Dall’estrazione di 120 curriculum contenuti nella “Short List Esperti” della “Banca Dati Telematica” della Regione Calabria, per le selezioni di 3 redattori “Profilo A” e 2 redattori “Profilo B”, sono, infatti, usciti due elenchi di 60 candidati identici. - lo scrive in una nota stampa Carlo Parisi del Sindacato dei Giornalisti della Calabria - Stessi nomi, stessi numeri progressivi. E, come se non bastasse, anche se non risulta che la Regione Calabria l’abbia mai comunicato, il bando è stato cambiato “in corsa”. Sulle prime, dando uno sguardo ai nomi che figurano negli elenchi, si ha l’impressione che lo stesso sia stato aperto a tutti, così come giustamente prevede la Legge 150/2000. Ovvero ai pubblicisti e ai non laureati.
In caso contrario non si comprenderebbe, infatti, per quale motivo siano stati inseriti negli elenchi-fotocopia dei candidati che, stando al bando, non avrebbero i requisiti richiesti: ovvero l’iscrizione nell’elenco dei giornalisti professionisti e la laurea. In realtà, i requisiti dell’iscrizione nell’elenco dei professionisti e la laurea sono rimasti, ma la natura del contratto è stata radicalmente cambiata. “In corsa”, sottolineiamo. Sì, è proprio un altro bando, rispetto a quello per il quale i più si sono iscritti alla “Short List Esperti” pensando di concorrere per una selezione di “esperto”.
Le differenze sono sostanziali e riscontrabili dalle due versioni del bando che, per facilità, chiamiamo “Bando vecchio” e “Bando nuovo” e pubblichiamo in coda a questo articolo. Una su tutte: nella prima versione, essendo una selezione di “esperti”, ovvero di consulenti esterni, si dice che il “rapporto giuridico-economico tra la Regione Calabria e gli Esperti è regolato con contratto di lavoro/disciplinare di incarico individuale, in base all’istituto della collaborazione coordinata e continuativa e della consulenza professionale, sulla base delle valutazioni poste in essere dall’amministrazione regionale”. Nella seconda che il “rapporto giuridico-economico tra la Regione e i vincitori della selezione è regolato con contratto di lavoro individuale subordinato a tempo determinato avente la durata di un anno, rinnovabile fino alla fine della legislatura”.
“Il rapporto di lavoro – è scritto ancora – è caratterizzato dal regime di esclusiva ai sensi di quanto stabilito dal vigente Ccnl dei giornalisti” ed il trattamento economico “dei giornalisti a contratto da assegnare all’Ufficio Stampa della Giunta regionale della Calabria è equiparato a quello previsto dal vigente Ccnl dei giornalisti per la qualifica di redattore ordinario”. Il giorno e la notte. Il bianco e il nero. Secondo mistero. Appare, infatti, improbabile che il “sistema altamente tecnologico” non sia abilitato a “selezionare” candidati in possesso dei requisiti richiesti, ma si limiti a fornire 120, anzi 60 nominativi di soggetti che hanno semplicemente presentato una domanda, magari senza essere neppure iscritti all’Ordine dei giornalisti.
La Regione Calabria ha, infatti, pubblicato il verbale ed i curriculum dei candidati estratti per la selezione di 5 “Esperti esterni per l’incarico di giornalisti professionisti con funzioni di redattore ordinario per le attività di comunicazione previste dai Piani di Comunicazione dei Programmi Operativi Fesr e Fse Calabria 2007/2013”. L’estrazione, ad opera di una commissione composta esclusivamente da funzionari regionali, è stata effettuata “pescando” tra i curriculum della “Short List Esperti – Banca Dati Telematica” che la Regione Calabria ha istituito ed alla quale è possibile registrarsi sul sito della stessa Regione: http://www.programmazione.regione.calabria.it/bde.
Dunque, due gli elenchi estratti, composti rispettivamente da 60 curricula per il Profilo “A” (3 redattori) e 60 per il Profilo “B” (2 redattori). “Elenchi”, è scritto nel verbale sottoscritto dall’ing. Luigi Zinno (in qualità di presidente della Commissione di Valutazione), dall’ing. Angelo Melina (in qualità di responsabile tecnico della Banca dati) e dalla dott. Rosa Conforti (in qualità di responsabile unico del procedimento), che sono stati consegnati a quest’ultima con l’incarico di pubblicarli sul sito della Regione Calabria e di consegnarli alla “Commissione di Valutazione, nominata con DDG n. 3306 del 14.04.2011, in occasione della prima convocazione”.
I documenti recano la data del 21 aprile ma, ad oggi, sul sito della Regione Calabria della “Commissione di Valutazione” – magari per nostra incapacità – non si riesce a trovare traccia. Pubblicati, inoltre, i curriculum estratti per la selezione di 7 esperti esterni di cui 1 redattore multimediale, 2 writer, 1 grafico, 2 account e 1 web designer. In questi casi, anche se alcuni nomi sono legittimamente ricorrenti, si tratta di elenchi completamente diversi gli uni dagli altri. Non figura, invece, quello relativo al Responsabile dell’Area Comunicazione con i Media.
Sull’intera questione, la posizione del Sindacato Giornalisti della Calabria è stata chiaramente espressa con la nota del 4 febbraio scorso, che si concludeva col seguente quesito: “Per fare i giornalisti alla Regione Calabria è necessario essere giornalisti professionisti e laureati? Il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, spieghi allora perché ha assunto, «per chiamata diretta», tra i suoi sette giornalisti e fotoreporter dell’Ufficio Stampa, anche pubblicisti e non laureati”.
Quindi, la considerazione che, in fondo, per il “Governatore” sarebbe stato meglio assumere «per chiamata diretta» anche questi altri giornalisti, evitando di illudere le migliaia di disoccupati che pensano di avere, così, un’opportunità di lavoro. Già, i disoccupati. Tra l’altro, nonostante i buoni propositi più volte annunciati, per loro non è prevista alcuna riserva di posti, tant’è che si ritrovano in corsa assieme a tanti altri che un lavoro ce l’hanno e, per di più, garantito da un regolare contratto di assunzione a tempo indeterminato.
A scanso di equivoci, questo non significa che chi ha già un altro lavoro non dovrebbe aver la possibilità di partecipare alle pubbliche selezioni. Tutt’altro. Significa che un ente serio, come dovrebbe essere la Regione Calabria, invece di continuare ad assumere a termine “esperti esterni” che, a questo punto, non sarebbero più tali, farebbe bene a bandire regolari concorsi a tempo indeterminato ai quali, giustamente, potrebbero partecipare tutti. Anche i giornalisti che un contratto ce l’hanno ma che, giustamente, vorrebbero cambiare aria o campo di interesse.
Trattandosi, in questo caso, di un Piano per il periodo 2007-2013, non si capisce, poi, come si possano subordinare gli esperti di un Por all’Ufficio Stampa della Giunta Regionale. A meno che la mancata pubblicazione dell’elenco relativo al “Responsabile dell’Area Comunicazione con i Media”, che avrebbe dovuto coordinarli, come è avvenuto in precedenza, non celi la scelta dell’Amministrazione di affidare l’incarico proprio a qualcuno dell’Ufficio Stampa.
Un’altra incongruenza salta agli occhi: il Piano di Comunicazione del Por è relativo al periodo 2007-2013 e, considerato che l’incarico è annuale, essendo ormai a metà 2011, se tutto dovesse procedere alla velocità della luce, al massimo si riuscirebbe a rinnovarlo una sola volta. Eppure, nonostante sul frontespizio del bando sia chiaramente scritto “Por 2007-2013”, all’articolo 9 (“Trattamento normativo ed economico”) si legge che “il rapporto giuridico-economico tra la Regione e i vincitori della selezione è regolato con contratto di lavoro individuale subordinato a tempo determinato avente la durata di un anno, rinnovabile fino alla fine della legislatura”. Considerato che la scadenza naturale della legislatura è fissata al 2015, non si capisce con quali soldi si coprirebbe la spesa delle annualità 2014 e 2015.
Torniamo al trattamento economico dei 5 giornalisti professionisti ai quali, tra l’altro, è richiesto il carattere di esclusiva. Che significa che il contratto è quello previsto dal “vigente Ccnl dei giornalisti per la qualifica di redattore ordinario”, ovvero al Fieg-Fnsi? Che non è un contratto di lavoro giornalistico? Se così fosse, sarebbe illegittimo, in quanto ai giornalisti professionisti non si possono applicare contratti di lavoro diversi da quello giornalistico. Dunque, di cosa stiamo parlando e, soprattutto, perché la Regione Calabria non ha mai pubblicamente comunicato delle modifiche così importanti che, per alcuni candidati, diventano cause di incompatibilità?
Il “Governatore”, invece di costringere i giornalisti a porsi tutte queste domande, non avrebbe fatto meglio ad affrontare seriamente e, soprattutto, serenamente la questione? Cominciando, magari, dal pretendere una riserva di posti per i disoccupati che, purtroppo, nonostante siano dotati di grande professionalità, serietà e rigore morale, non riescono a trovare la “strada giusta” per lavorare dignitosamente?
Nell’attesa di conoscere la “Commissione di Valutazione”, che, ricordiamo al “Governatore”, non può certamente essere costituita da ingegneri, avvocati, medici, macchinisti, fuochisti ed uomini di fatica, annunciamo che i nostri Uffici sono già al lavoro per attivare tutti gli strumenti di difesa e di tutela della dignità e della professionalità dei giornalisti. A cominciare proprio da quelli che hanno partecipato alla selezione confidando in una boccata di ossigeno che non sia sempre e solo privilegio esclusivo di chi ha un santo in paradiso o un amico nel Palazzo.