Decreto Cutro, legge modificata in attesa del giudizio della corte europea
Cambia, seppur di poco, il Decreto Cutro, nato in seno al tragico naufragio avvenuto lo scorso anno a poche centinaia di metri dalle coste dell'omonimo comune del crotonese. Nei giorni scorsi è stato proprio il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a redigere un nuovo decreto ministeriale per modificare due aspetti della legge, riguardanti l'ammontare della cauzione ed il grado di parentela di chi può pagarla, allargando di fatto le maglie del testo.
Svanisce, anzitutto, la cauzione fissa a 5 mila euro per ogni migrante giunto da un paese ritenuto sicuro: adesso la legge prevede una cifra variabile (tra i 2.500 ed i 5.000 euro) da stabilire in base alle circostanze personali di ciascun richiedente asilo, e sopratutto stabilisce che possa essere pagata da un parente (fino al terzo grado) regolarmente residente in Italia o in un paese dell'Unione Europea.
Inoltre, la posizione di ogni migrante dovrà essere valutata singolarmente, caso per caso, dal Questore di Roma, che avrà 48 ore di tempo per esaminare la procedura accellerata di frontiera disponendo - in quel lasso di tempo - lo stato di fermo per il migrante, che dovrà poi essere valutato dai giudici.
Un tentativo dunque di distensione, visti i numerosi procedimenti contrari incassati fino ad oggi da diversi tribunali nazionali, e sopratutto in vista del giudizio della Corte di Giustizia Europea: lo scorso 26 febbraio è stato rigettato il giudizio d'urgenza, e la prossima udienza potrebbe essere convocata - verosimilmente - entro la fine dell'anno.