L’associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria diffida il Cda
"Il nuovo consorzio nasce dal potere per il potere. Illegalmente. Giuridicamente non si può costruire una realtà nuova con artifizi, omissioni, soggetti estranei e anzi in palese violazione dello Statuto. Accettando nel Cda, ed inserire nuovi soggetti nella vita dell’Università, costituirà un illecito condiviso dai responsabili di cui dovranno renderne conto. Abbiamo così deciso di adire tutte le vie legali a tutela, nessuna esclusa".
E' quanto comunica l'associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria.
"Con la presente diffidiamo il Presidente ed i componenti del Cda dal compiere ulteriori atti in violazione di leggi, Statuto e regolamenti nonché di atti assunti con proprie determinazioni in precedenza assunte come quella di aver considerato per cinque anni lecita e incontestabile la legittimazione dell’Associazione, non più da allora Comitato Locale", sottolinea.
"La riforma dello Statuto dell’Unida affidata a tre illustri professori ordinari (Loprevite, Scoca e Siclari) ha ufficializzato nella relazione la soluzione motivandone adeguatamente le ragioni in punto di diritto e di fatto. Soggettività giuridica e continuità del rapporto. Il logo va eliminato o cambiato", chiosa ancora.
"A conferma c’è un contratto di affiliazione che dura cinque anni, rinnovabile o meno. C’è migliore prova di questa? A tutto ciò consegue la delibera dell’Assemblea di perseguire in tutte le sedi giudiziarie i comportamenti contrari all’ordinamento giuridico", conclude l'associazione.