Gioiosa. Vandalizzato oratorio in bene confiscato, Vescovo: “riutilizzo avrà offeso qualcuno”
“Dispiace tantissimo che ad essere stato oggetto di furto e di maltrattamenti sia stata una struttura destinata ai ragazzi ed ai giovani e alle loro attività formative e ricreative. Il vile gesto offende tutta la comunità di Gioiosa e i tanti ragazzi che frequentano l’oratorio parrocchiale”.
Mons. Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri-Gerace, affida ai social il suo rammarico per quanto accaduto all’Oratorio “San Francesco di Assisi” di Gioiosa Ionica, che tra la mattina del 29 giugno e oggi è stato preso di mira da sconosciuti che hanno portato via dodici infissi, una fotocopiatrice e una sedia in pelle, danneggiando anche la recinzione esterna.
L’oratorio, retto dal parroco don Francesco Antonio Passarelli, va ricordato che è stato realizzato all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata, elemento che sicuramente sarà preso in considerazione dai carabinieri che hanno avviato le indagini dopo la denuncia di don Passarelli.
“Il bene confiscato assegnato alla diocesi era stato convertito ad attività sociali. Forse un riutilizzo del genere ha offeso qualcuno” ha affermato in proposito il vescovo.
“Chi opera nell’oscurità della notte a danno della comunità nuoce al futuro della comunità e toglie la speranza ai più giovani” ha poi aggiunto mons. Oliva, augurandosi che la giustizia possa fare chiarezza, “e dare alla comunità quella necessaria Serenità nell’opera di formazione a favore delle giovani generazioni. L’arroganza dei violenti e dei criminali non giova a nessuno”
Il presule ha voluto infine evidenziare lo “stato di grande disagio” riscontrato “negli educatori e nei ragazzi che sono venuti a conoscenza del misfatto” e proprio ai ragazzi ha voluto assicurare che presto potranno ritornare ad usufruire della struttura.
Sull’accaduto si registra anche la presa di posizione di Gregorio Pititto, Segretario Generale della Cgil di Reggio Calabria che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore vigilanza e protezione per i beni confiscati, “soprattutto quando questi vengono assegnati a realtà che operano per il bene della comunità”.
La Sigla ha poi sottolineando di confidare nel lavoro dei Carabinieri e nella giustizia “affinché episodi del genere non si ripetano più” e ha invitato tutti a dimostrare la propria solidarietà e vicinanza, “contribuendo a superare questo triste evento con unità e sostegno reciproco”.