Scuola: ancora niente assegnazioni provvisorie, docenti fuori sede rischiano salasso
Sono tante le email arrivate al Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani da parte dei insegnanti fuori sede che hanno avuto nello scorso anno scolastico un incarico dalle graduatorie dell’assegnazione provvisoria interprovinciale o da GPS e che al momento si trovano una sorta di “limbo” in quanto non sono state pubblicate le nuove nomine: in nessuna regione.
Intanto, rilevano dal coordinamento, nella maggior parte delle scuole italiane la prossima settimana inizieranno gli esami con sospensione del giudizio e molti dei prof interessati all’incarico saranno impegnati in tali attività.
Ciascun docente in questa condizione rischia così di “bruciare” tra i 700 e gli 800 euro di stipendio, in caso di spostamento da una regione del Sud al Centro-Nord, semplicemente per recarsi, qualora non abbia avuto l’assegnazione presso il proprio comune di residenza, per prendere servizio alla data 1 settembre.
Si rischia così un vero e proprio salasso per chi percepisce uno stipendio medio basso: “è avvilente e scoraggiante constatare che ogni anno si ripetano gli stessi disservizi. Tanto a pagare saranno solo gli insegnanti e le loro famiglie” sbotta Romano Pesavento, presidente del Cnddu.
“Ricordiamo i professori assunti con la legge 107/2015 che da dieci anni - prosegue - vengono lasciati a ‘decantare’ in attesa di una destinazione”
Vista la gravissima situazione, il coordinamento chiede al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e agli Ambiti territoriali (ovvero gli uffici provinciali scolastici), di autorizzare un incremento dei posti a disposizione per i docenti interessati “e che stanno affrontando con le loro famiglie disagi inconcepibili per chi non li vive; specialmente se sono possessori del titolo di caregiver (legge 104/92)” precisa ancora Pesavento.
Il Coordinamento chiede anche alle associazioni dei consumatori presenti nell’elenco istituito dall’art. 137 del Codice del Consumo di intervenire su altre anomalie riscontrate, ovvero gli elevati costi dei biglietti dei treni e delle compagnie aeree low cost.