Concorsi per dirigenti a Co-Ro. Fdi denuncia conflitto di interessi, Anac avvia vigilanza
Fratelli d'Italia per il tramite del suo coordinatore cittadino Giuseppe Villella, ha presentato un’istanza all'Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, accusando il Segretario Generale del Comune di Corigliano Rossano, Paolo Lo Moro, di abuso di potere e di operare in conflitto di interessi.
Al centro della polemica ci sono tre bandi di concorso, con i quali l’amministrazione intende assumere nuovi dirigenti amministrativi, amministrativo-contabili e tecnici. Ma quello che sembra un normale processo concorsuale per i rappresentanti di Fdi si sarebbe rivelato essere “una matassa intricata di questioni giuridiche, etiche e gestionali”.
Secondo il partito cittadino della premier Meloni il Segretario Lo Moro avrebbe preso parte attivamente alla redazione dei bandi di concorso, malgrado ricoprisse anche il ruolo di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT).
Un doppio incarico che, secondo i vertici Fdi minerebbe i principi stessi su cui si fonda la trasparenza amministrativa, “oltre a configurarsi come un chiaro esempio di conflitto di interessi”, perché Lo Moro non solo avrebbe firmato le determine che hanno dato il via ai concorsi, ma avrebbe anche assunto il ruolo di Responsabile Unico del Procedimento (RUP), una mossa che Villella ha definito un “evidente eccesso di potere.”
Secondo il coordinamento cittadino, dunque, l’operato di Lo Moro rappresenta un palese abuso di potere: “Le leggi che regolano l'ordinamento degli enti locali - dice - sono chiare nel stabilire che un Segretario Generale non dovrebbe interferire con le funzioni gestionali, a meno che non vi siano condizioni di straordinarietà che giustifichino tali interventi”.
Ma in questo caso, Fdi sostiene che nessuna straordinarietà sia stata rappresentata o documentata: “Al contrario, il Comune di Corigliano Rossano – incalza Villella - dispone di altri funzionari qualificati, tra cui il dott. Danilo Fragale, dirigente delle risorse umane, che avrebbe dovuto essere il vero responsabile della gestione dei bandi”.
In aggiunta, il partito della Meloni segnala che nella struttura del Comune opera anche Antonio Le Fosse, responsabile degli Affari Generali, rafforzando ulteriormente l’argomento secondo cui non vi sarebbe stata alcuna necessità straordinaria che giustificasse l’intromissione di Lo Moro.
Non solo: Fdi porta all’attenzione un altro dettaglio che a suo dire aggiungerebbe ombre sulla condotta del Segretario Generale: “Oltre a redigere i bandi di concorso e ad assumere il ruolo di RUP - evidenziano da Fratelli d’Italia - Lo Moro avrebbe firmato anche atti amministrativi relativi a settori di cui non era formalmente responsabile, come il Patrimonio e le Finanze”.
“Un chiaro esempio - secondo Villella - di un Segretario che si arroga funzioni che non gli competono, con il rischio di compromettere la gestione amministrativa dell’ente locale”.
Un altro capitolo controverso della vicenda riguarderebbe poi il ruolo di Lo Moro all’interno dell’Avvocatura comunale. Villella denuncia che il Segretario Generale ne svolga anche le funzioni di dirigente, “una circostanza che – seppur teoricamente neutra – non risulta conforme alle normative vigenti” ribadisce.
“Infatti - prosegue - la Legge n. 247/2012 impone che chiunque diriga un ufficio legale comunale sia iscritto all’Ordine degli Avvocati e svolga attività forense in maniera effettiva e autonoma. Lo Moro, secondo quanto emerso, non rispetterebbe tali requisiti”.
Dal coordinamento di Fdi si fa inoltre riferimento a una decisione del Consiglio Nazionale Forense (la numero 270 del 2023), che chiarisce ulteriormente la necessità di garantire autonomia nelle funzioni legali, per evitare possibili condizionamenti.
La situazione si complicherebbe ulteriormente quando Villella richiama l’attenzione su un altro dettaglio inquietante: “Lo Moro – evidenza - è attualmente imputato presso il Tribunale di Castrovillari con l’accusa di truffa ai danni del Comune e falso in atti pubblici”.
Fdi sottolinea come questa condizione di imputato rappresenti a suo dire un chiaro conflitto di interessi, soprattutto quando si tratta di valutare la possibilità che il Comune si costituisca parte civile.
E qui si verificherebbe un paradosso: chi dovrebbe prendere questa decisione è proprio Lo Moro, in quanto dirigente dell’Avvocatura comunale.
Le accuse sollevate dal partito non sono cadute nel vuoto. L’ANAC ha prontamente risposto all’istanza del coordinatore di Fratelli d’Italia, avviando un procedimento di vigilanza nei confronti del Comune di Corigliano Rossano in materia di prevenzione della corruzione.
In una comunicazione formale inviata all’amministrazione comunale, l’ANAC ha fatto sapere che il Consiglio dell’Autorità, riunitosi il 30 luglio scorso, ha deliberato di inviare una raccomandazione finalizzata a integrare la sottosezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO).
In particolare, l’Anticorruzione ha raccomandato al Comune di sviluppare una procedura specifica per la gestione dei conflitti di interesse, anche potenziali, riguardanti il RPCT (Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza); ma anche sottolineato che tale procedura dovrebbe prevedere l’individuazione di un soggetto incaricato di verificare la presenza di conflitti di interesse e di un sostituto del RPCT per i casi concreti in cui il conflitto si manifesti.
In particolare, l'ANAC ha richiamato l’attenzione sui concorsi pubblici per i dirigenti a tempo indeterminato, rilevando che Lo Moro, come RPCT, non dovrebbe gestire direttamente tali procedure.
L’Autorità ha inoltre evidenziato la necessità di esaminare con attenzione le circostanze relative ai reati di cui è imputato Lo Moro, per adottare le decisioni appropriate laddove siano rilevanti. Infine ha comunicato che monitorerà attentamente il recepimento da parte del Comune delle indicazioni fornite, al fine di assicurare il corretto svolgimento delle procedure concorsuali e di prevenire eventuali ulteriori violazioni.
“Questa intricata vicenda mette in luce una gestione amministrativa che sembra scivolare su una pericolosa china di opacità e conflitti di interesse” sbotta Fdi che fa infine presente che intervento dell’Anac potrebbe essere solo l’inizio di un controllo più approfondito sulla gestione del Comune di Corigliano Rossano.
“Il ruolo di Paolo Lo Moro resta al centro dell’attenzione, con tutte le possibili ripercussioni che un’inchiesta approfondita potrebbe portare sulla sua posizione e sul futuro dell’amministrazione comunale” conclude il coordinatore cittadino.