Aggressioni ai sanitari. Esercito allo Jazzolino, Sindaco: inutile clamore, nessun militare in ospedale
Una normale riorganizzazione delle forze sul territorio, anche in vista dell’apertura delle scuole, presa durante l’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza tenutosi in Prefettura, ha portato a decidere per l’impiego di militari e degli operatori di pubblica sicurezza in punti sensibili della città - “come sempre avviene” - a cominciare dall’esterno degli istituti scolastici per arrivare anche all’ospedale locale.
Il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, ridimensiona il clamore mediatico suscitato nell’ultime ore dall’impiego - che definisce tra l’altro “ingiustificato” - dell’Esercito Italiano a presidio del nosocomio Jazzolino, nel capoluogo napitino,
“Data la disponibilità di risorse si è voluto incrementare il livello di sicurezza anche di altri presidii, tra i quali, appunto, l’ospedale” spiega il primo cittadino puntualizzando dunque che questa scelta sia maturata “esclusivamente all’interno di questa logica, e non già dalla necessità - per la quale, fortunatamente, non se ne ravvisano gli estremi - di far presidiare l’ospedale dall’Esercito”.
“Ecco perché ritengo assolutamente opportuno, anzi doveroso, ridimensionare l’eco mediatica sul caso. Vibo Valentia – dice ancora Romeo - soffre di patologie comuni a tutti gli ospedali d’Italia anche sul fronte della sicurezza, come confermano, purtroppo, le circa 16mila aggressioni registrate in Italia nei confronti di medici e sanitari”
Per il sindaco, però, gli episodi che si sono verificati di recente a Vibo “non devono farci dimenticare che i nostri medici, infermieri ed operatori in generale compiono sforzi notevoli per assicurare una sanità dignitosa, e non sono certo imputabili a loro le disfunzioni di cui soffre la sanità calabrese”.
In conclusione, pertanto, Romeo vuole rassicurare tutti che non ci sia alcun “caso Vibo” e che non ci sono militari nelle corsie dello Jazzolino.