Dopo oltre 40 anni apre finalmente la Gallico-Gambarie, la strada che unisce mare e monti
È stato inaugurato oggi il terzo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie, la parte finale di un'infrastruttura attesa da oltre quarant’anni e che congiunge la costa e la montagna reggina.
Una grande partecipazione all'evento, nonostante la forte pioggia, ha ben rappresentato l'importanza di un'arteria stradale che, secondo il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà “è fondamentale per lo sviluppo dei territori pre aspromontani e le numerose comunità che animano le nostre meravigliose aree interne”.
Oltre al sindaco, infatti, erano presenti il prefetto Clara Vaccaro, il Questore Salvatore La Rosa, i vertici delle autorità militari e religiose, i Parlamentari Nicola Irto e Francesco Cannizzaro, numerosi fra assessori e consiglieri regionali, metropolitani e del Comune di Reggio Calabria, tanti sindaci e amministratori dei Comuni della vallata, il Presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana, i docenti ed il Rettore dell'università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, i presidenti degli ordini professionali e del Coni, Maurizio Condipodero.
Tantissimi anche i cittadini che hanno assistito alla cerimonia nel corso della quale si sono esibiti il tenore Aldo Iacopino e la banda di Ortì diretta dal maestro Roberto Caridi.
“È motivo di grande orgoglio - ha detto ancora Falcomatà - poter avere l'onore e l'onere di scrivere l'ultima riga di una storia lunga quarant'anni, che ha attraversato tante stagioni e diversi cicli politici. È un'opera che ha molti padri e tante madri ed è importante riconoscere il ruolo avuto da quanti, nel momento in cui hanno rivestito ruoli istituzionali, hanno contribuito a scrivere un pezzettino di storia di questa infrastruttura. I Parlamentari, i presidenti di Regione e di Provincia, le associazioni: ognuno di loro deve essere orgoglioso della giornata di oggi e deve sentire un po' come propria questa opera pubblica perché le strade uniscono”.
Una circostanza che, per Falcomatà, dove servire da insegnamento: “Rispetto a servizi, opere pubbliche, infrastrutture o anche battaglie che contribuiscono a fare sviluppare un territorio ed a migliorare la qualità della vita dei cittadini, la politica deve dimostrare autorevolezza, maturità, capacità di unirsi svestendo le casacche di partito ed indossando l'unica maglia possibile che è quella del nostro territorio”.
“Quest'opera - ha aggiunto il primo cittadino - ci dice anche che dobbiamo continuare a fare molto di più. È evidente che la Gallico-Gambarie non risolve i problemi del sistema dei trasporti nel Mezzogiorno e nella nostra Regione, non supera un problema di accessibilità e mobilità. Ciò ci deve fare riflettere e spronare il Governo nazionale, che ha investito in altre zone del nostro Paese, ad investire anche su questo territorio”.
“Allora stesso modo - ha proseguito - questa inaugurazione è la dimostrazione che unire mare e montagna in soli venti minuti consente di togliere anche l'ultimo alibi allo sviluppo turistico ed economico delle aree interne, permette a tanti cittadini di poter restare e a tante persone di decidere di poter tornare in queste zone”.
La Gallico-Gambarie, per Giuseppe Falcomatà, è “un'opera che guarda ai giovani di oggi ed a quelli che, nel frattempo, sono diventati adulti ed hanno dovuto affrontare tutte le difficoltà del vivere una quotidianità normale fra i vecchi tornanti di una strada che porta ancora le ferite e le tragedie di chi, purtroppo, qui vi ha perso la vita”.
“Lo dobbiamo a loro - ha concluso il primo cittadino - perché, nei nostri territori, il diritto alla mobilità è anche, necessariamente, il diritto alla vita. Ecco, c'è tutto questo dentro la Gallico-Gambarie, ma soprattutto l'idea che la montagna, il nostro Aspromonte, anche attraverso una nuova opera pubblica, possa passare da terra di isolamento e inaccessibile a luogo di riscatto e orgoglio identitario di Reggio e della Calabria”.
MODERNA, SICURA E RISPETTOSA
La Gallico-Gambarie è una strada a scorrimento veloce che si snoda fra l'omonimo svincolo sull'autostrada A2 del Mediterraneo (l’ex Salerno-Reggio Calabria) e la rinomata località turistica montana posta ad oltre 1300 metri di altitudine.
È realizzata come alternativa veloce alla SP 7 (la ex SS184), come strada di penetrazione verso l'entroterra tirrenico, offrendo scenari panoramici e naturalistici di grande pregio.
“La strada che unisce” faciliterà lo spostamento in maniera sicura e sostenibile, creando un collegamento diretto tra il mare e l'Aspromonte.
È un'opera imponente: per realizzarla sono stati necessari 45 mila metri cubi di calcestruzzo, oltre 15 milioni di chili d'acciaio e circa 45 mila metri di pali, micropalone tiranti.
Grazie al completamento del III lotto del progetto, mare e monti saranno collegati in maniera più rapida e sicura. Oltre ad abbattere i tempi di percorrenza, la Gallico-Gambarie è una nuova arteria in grado di facilitare la viabilità, il trasporto commerciale e le stesse relazioni sociali fra le diverse aree.
La striscia di territorio coinvolta da questo terzo lotto comprende diverse località della Città Metropolitana: Calanna, Laganadi, Sant'Alessio in Aspromonte, Reggio Calabria (frazioni Cerasi, Schindilifà, Podargoni) e, infine, Santo Stefano in Aspromonte.
L'investimento complessivo di 65 milioni di euro, è stato inizialmente caratterizzato da un importo lavori di circa 42,40 milioni, mentre l'attuale costo dei lavori, dopo le perizie, è stato fissato in 42,75 milioni (quindi + 0,35 milioni).
Questo lievissimo aumento (meno dell'1%) è derivato dalla necessità di ripristinare le azioni distruttive causate da due gravissimi eventi alluvionali succedutisi nel 2018.ù
È un'opera ritenuta sicura con sistemi innovativi anche rispetto alle strutture antisismiche realizzate. La strada, poi, conta, oltre a nove viadotti, diverse opere di altrettanta rilevanza strutturale.
Le costruzioni sono state tutte inserite nel particolare contesto territoriale, utilizzando tecniche rispettose dell'ambiente e della sicurezza.
La messa in sicurezza delle scarpate a ridosso della strada ha portato alla necessità di diverse opere di sostegno lungo ampi tratti: 385 metri totali di paratie tirantate in micropali rivestite in pietra, 825 metri di muri, 1600 metri di scarpate consolidate con terre rinforzate e gabbionate.
Oltre a queste, anche alcune opere provvisionali sono state realizzate in diversi punti della strada per una migliore riuscita della realizzazione.
Le opere d'arte principali sono i nove viadotti, cinque rotatorie, altrettante paratie definitive e quattro temporanee, tredici muri in cemento armato, tre tombini scatolari dello stesso materiale, 24 tombini in acciaio ondulato, diverse opere di sostegno in terra rinforzata (terramesh system), numerose opere di consolidamento e rafforzamento delle barriere paramassi oltre a quelle opere di ulteriore consolidamento idrogeologico.
L'imponenza dell'infrastruttura abbraccia, infine, le bellezze di un territorio unico come quello Aspromontano, lungo il quale il cantiere si è mosso con rispetto della storia, della cultura e della maestosità del paesaggio.
La strada, infatti, conta numerosissime opere di rinaturalizzazione, con interventi di ricreazione del verde tesa a stabilire un rapporto gradevole tra i manufatti dell'uomo e la natura. L'infrastruttura crea una via più veloce, sicura e confortevole per raggiungere l'entroterra, ma anche un nuovo modo per poter fruire il piacere del paesaggio aspromontano.