Lunedì ultimo appuntamento “La cultura accanto”
Vito Teti chiude la rassegna La cultura accanto organizzata dall’Auser di Cosenza e dalla Cgil di Cosenza insieme alla libreria Ubik e al cineforum Falso movimento. Lunedì 6 giugno alle 18, nel centro Auser-Cgil del rione Spirito Santo a Cosenza, l’antropologo discuterà del suo ultimo libro La razza maledetta (Manifestolibri) con Giorgio Franco. Teti è professore associato di Etnologia e letterature popolari all’Università della Calabria. All’Unical, Teti dirige il Centro di antropologie e letterature del Mediterraneo costituito presso il Dipartimento di filologia del quale è anche direttore. Si è occupato di storia e antropologia dell’alimentazione, di emigrazione e antropologia del viaggio, del motivo della melanconia e della nostalgia nel Mediterraneo. Nella sua prestigiosa carriera di studioso ha affrontato inoltre i temi dell’antropologia dell’abbandono e di antropologia della letteratura. Collabora con numerose riviste scientifiche italiane e internazionali e con quotidiani nazionali e regionali. Tra i suoi libri che hanno suscitato più interesse La melanconia del vampiro (Manifestolibri), Il colore del cibo (Meltemi), Il senso dei luoghi. Memoria e vita dei paesi abbandonati (Donzelli). Dopo il recentissimo Pietre di Pane (Quodlibet), la nuova edizione del famoso saggio di Teti sull’antimeridionalismo, La razza maledetta, permette di affrontare in modo diverso la “disunità d’Italia”. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si afferma in Italia la teoria razziale dell'inferiorità del Mezzogiorno. Niceforo, principale divulgatore di questa teoria, si richiamava all'antropologia criminale di Lombroso. Nell'aspro dibattito che si svolse in quel periodo tra studiosi di matrice positivista e meridionalisti (vengono riproposte le posizioni di Niceforo, Sergi, Colajanni, Rossi, Ciccotti, Lombroso, Salvemini, Fortunato) affiorano termini e problemi che tornano oggi a segnare l'attualità sociale e politica.