Cfu, studenti protestano all’UniCal: faccia passo indietro, chiesto intervento Cgil
È arrivata oggi, contestualmente alla manifestazione messa in atto da alcuni studenti Unical, la risposta del rettore Crisci agli aspiranti docenti che si apprestano a poter partecipare al prossimo concorso, passando per il riconoscimento/acquisizione dei 24 Cfu negli ambiti decisi dal Miur.
"Una quarantina di giovani - è scritto in una nota a loro firma - si sono ritrovati oggi nell’ufficio posto al cubo 7/11b per avere chiarimenti su dinamiche e tempistiche di corsi e CFU da convalidare. Vaghe e poco chiare le risposte fornite, a volte evase con la scusante del “ci dobbiamo ancora riunire”.
È stato precisato, però, anche oggi, dal responsabile del Servizio di Supporto al Delegato della Didattica, Ferdinando Rossi, che pur possedendo un numero di crediti pari o superiore a quello richiesto dal decreto ministeriale per ogni ambito, l’Unical convaliderà solo un numero di crediti relativo alla propria offerta formativa (ossia al massimo 2 o 3 cfu per esame).
Con tale annuncio, motivo scatenante della protesta, l'UNICAL – sottolineano gli aspiranti docenti - ha aggiunto una clausola che va contro il "D.M. n. 616 del 10 agosto 2017" e la "nota 29999 del 25 ottobre 2017", nonché contro il "Cun del 27/09/2017" (documento emesso perché “il Consiglio Universitario Nazionale ritiene importante l’emanazione di una nota da parte del MIUR che delinei dei criteri con cui stabilire la coerenza di crediti già acquisiti con gli obiettivi formativi e i contenuti previsti per il PeF24, in modo da facilitare comportamenti il più possibile uniformi a livello nazionale”) e che non è assolutamente prevista dal bando emanato dalla stessa Università della Calabria.
“In sostanza l'Unical – precisano gli aspiranti docenti - ci ha fatto credere con delle tabelle pubblicate a dicembre che avremo potuto convalidare gli esami da essa stessa indicati, per poi, a immatricolazioni effettuate, aggiungere un "norma" non inserita nel bando. Deve quindi fare un passo indietro ed essere conforme a quanto predisposto dal Miur e a quanto ha scritto nel suo bando! Oltre a una questione morale (molti studenti devono risostenere esami che hanno già dato), c'è anche una questione economica perché il prezzo aumenta per tutti in maniera considerevole.”
Infine, gli aspiranti professori ringraziano il rettore dell’UniCal “per la sua preoccupazione nei confronti della qualità della nostra formazione, ma sarebbe stato meglio se ci avesse informato di questa premura prima dell’immatricolazione, dandoci l’opportunità di scegliere se seguire il percorso in Calabria o altrove, fermo restando che i crediti che vogliamo farci convalidare li abbiamo acquisiti sempre presso l’università che rappresenta: all’epoca non erano di qualità?”.
Nel frattempo, mentre gli aspiranti docenti, da domani, si troveranno costretti a seguire “tutti” i corsi senza essere a conoscenza degli esami che dovranno in effetti sostenere a fine percorso, è stata contattata anche la Cgil, che si è già mossa per fare valere i diritti degli studenti, i quali continuano a chiedersi “come mai a fronte di tutti questi mesi trascorsi e di corsi alle porte non possiamo ancora avere le idee chiare su cosa ci aspetterà, sia come carico di studio che da un punto di vista più prettamente economico”.
“Sarebbero ancora tante – concludono i futuri concorrenti - le cose da chiarire e speriamo di poterlo fare almeno attraverso il sindacato, che si è reso molto disponibile, visto che il rettore ci ha negato l’incontro richiesto”."