Bufera Cfu: l’Unical parte con le convalide secondo criteri ignoti
Che l'Università della Calabria abbia dei problemi di comunicazione con i suoi studenti appare forse evidente. Ultimo "aut aut" quello aver fissato il termine per la rinuncia senza penale al percorso pre-Fit Unical per il 9 febbraio attraverso un avviso on-line (l'ennesimo) pubblicato solamente il giorno prima e senza aver prima chiarito che fine avrebbe fatto la tanto dibattuta "questione convalide" degli ormai noti CFU necessari per la partecipazione al concorso FIT 2018.
Sono state numerose le comunicazioni ritenute fuorvianti ricevute dagli aspiranti docenti che in questi giorni sono letteralmente migrati presso gli uffici preposti per sapere quale sarebbe stato il destino di chi i CFU per accedere al FIT non solo li possiede già, ma li ha acquisiti proprio presso la stessa Università della Calabria nel corso della propria carriera.
Gli stessi funzionari, “vittime” anch'essi di una apparente mancanza di trasparenza e dei dietrofront operati dalla Commissione anche in seguito alle proteste studentesche di gennaio, sembrano fornire informazioni cangianti e contraddittorie.
Qualcuno sarebbe persino stato informato della possibilità di iscriversi al percorso pre-FIT Unical al di fuori dei termini di scadenza delle immatricolazioni a patto che accetti di pagare la quota di 480 euro per intero e senza alcuna possibilità di richiedere convalide.
Nel frattempo, in questo clima di incertezza dilagante, dall'Unical non è ancora giunta alcuna risposta ufficiale al famoso documento che circa 15 giorni fa alcuni aspiranti docenti - in rappresentanza di migliaia di colleghi - hanno consegnato al Rettore e al Delegato alla Didattica per evidenziare le molteplici incongruenze procedurali, gli errori di valutazione, trascrizione e comunicazione operati nel corso della faccenda.
Tale documento si chiudeva con un elenco numerato di richieste formulate dai laureati provenienti da diversi corsi di laurea. Tra queste, proprio la possibilità di rinuncia senza penale a chi non fosse stato d'accordo coi cambiamenti di rotta successivi al D.R. che riducevano drasticamente il numero di Cfu convalidabili.
Ironia della sorte, ad oggi questa pare l'unica richiesta alla quale l'Unical abbia risposto, proprio con l’aut aut dell'avviso on-line pubblicato solo un giorno prima del termine (di cui sopra). Un annuncio last minute che a qualcuno è apparso più come un ricatto o, forse, messo sperando che in molti non lo leggessero. Purtroppo per l’ateneo, l’annuncio è stato letto ed in tanti, messi spalle al muro, hanno rinunciato al percorso dell’Unical per seguire altre strade.
Tuttavia, per gli amanti dei colpi di scena, è a questo punto che l'Unical decide di sorprendere tutti passando dalle parole (mancate) ai fatti. Per questo, la settimana scorsa, ha finalmente iniziato ad effettuare le tanto attese ed imputate convalide.
Un'azione che non solo non tiene conto delle urgenti richieste rivolte alla Commissione pre-Fit (che, nel rispetto dell'accordo tra Rettore e aspiranti docenti, avrebbe dovuto fornire una pronta risposta al documento consegnato), ma che mette completamente da parte la proposta dei “piani individuali” avanzata dalla stessa Commissione e dal Rettore il 30 gennaio con un comunicato stampa volto a "mitigare" gli animi comprensibilmente sfiduciati degli aspiranti docenti in protesta.
Tali piani individuali sono diventati "il grande assente" della faccenda non essendo mai stati spiegati e annunciati nella pagina ufficiale dell’Unical né, a questo punto, messi in atto dall'Ateneo dal momento che molti degli aspiranti docenti hanno già ricevuto per posta elettronica l'esito delle convalide, senza conoscerne i parametri seguiti.
Alla luce dei fatti, agli aspiranti docenti sembrerebbe non restare che "prendere per buone" le convalide inviate per email. Della serie: "così è se vi pare".
Tuttavia costoro, ormai spazientiti dalla disorganizzazione nonché dalla mancata trasparenza e dalle false promesse dell'Unical, fanno sapere che non hanno alcuna intenzione di arrendersi e che stanno già procedendo per vie alternative supportate dai sindacati nazionali.