40 anni del Tddm, presidente: “Condividiamo la realizzazione di un sogno”

Catanzaro Attualità

Quarant’anni di impegno, passione e dedizione. L’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore di Catanzaro festeggia un traguardo importante, confermandosi un punto di riferimento per la difesa dei diritti dei minori e il sostegno alle famiglie più fragili. Dal 1985, questa realtà ha saputo lasciare un segno indelebile sul territorio, grazie al lavoro instancabile di volontari e soci che hanno reso possibile un sogno collettivo. A renderlo noto la stessa associazione.

"Daniela Fulciniti, - continua la nota - presidente dell’Associazione, racconta con emozione il significato di questo anniversario: “Festeggiare questo traguardo significa condividere la realizzazione di un sogno. In una città che spesso si colloca agli ultimi posti nei monitoraggi sulla qualità della vita, siamo riusciti, grazie all’impegno di 1398 cittadini catanzaresi, a garantire servizi fondamentali per le fasce più deboli. Questo ci riempie di orgoglio e felicità. Siamo orgogliosi di aver lasciato un segno tangibile nel cuore di 27.740 bambini, oggi uomini e donne, che ancora ci ricordano con riconoscenza e un pizzico di nostalgia per i momenti vissuti insieme. Quei momenti non hanno arricchito solo la loro infanzia, ma anche il nostro percorso”.

Il bilancio di questi quattro decenni, secondo Fulciniti, è estremamente positivo: “Siamo stati al fianco delle Istituzioni, costantemente presenti per accogliere, tendere una mano e accompagnare minori e famiglie. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di rendere visibili i diritti negati, intervenendo spesso anche direttamente. La nostra azione ha permesso di affrontare situazioni di fragilità e disagio, migliorando concretamente la vita di tante persone”.

Tra i numerosi progetti portati avanti, uno in particolare ha regalato grandi soddisfazioni: “‘Ospedale Allegro’ è uno dei progetti che ci ha dato più gioia. Abbiamo capito quanto sia fondamentale il nostro ruolo in un contesto ospedaliero che, purtroppo, fa ancora fatica a essere ‘a misura di bambino’. Nonostante la professionalità e l’attenzione del personale sanitario, spesso ci siamo trovati soli, senza spazi adeguati e con strutture insufficienti. Grazie al nostro impegno, siamo riusciti a rendere meno traumatica la degenza ospedaliera dei piccoli pazienti, creando momenti di serenità e accompagnamento”.

L’Associazione ha sempre lavorato per migliorare concretamente la vita dei minori e delle famiglie coinvolte, come spiega la presidente: “Il nostro contributo si è concretizzato migliorando la qualità del tempo libero dei bambini, sostenendo 4500 famiglie e intervenendo nelle situazioni più fragili. Abbiamo favorito l’integrazione dei minori a rischio di emarginazione con interventi in diversi ambiti: scuole, ospedali, quartieri difficili, istituti penali minorili, famiglie a domicilio e luoghi di socializzazione. Ogni azione è stata pensata per creare una rete di supporto e dare ai minori le opportunità che meritano”.

Con il passare degli anni, le sfide affrontate dai minori sono cambiate, ma restano urgenti. Fulciniti sottolinea: “Oggi i bambini sentono il bisogno di riappropriarsi dello spazio e del tempo. Ogni giorno vediamo quanto sia importante per loro avere punti di riferimento stabili, sia in famiglia che nella società. È fondamentale costruire una rete solida di servizi, istituzionali e non, che li accompagni nel loro percorso di crescita. Dobbiamo aiutarli a uscire dall’isolamento digitale e dalla solitudine, offrendo loro opportunità di relazione e integrazione”.

Nonostante i successi, non mancano le difficoltà. Una delle principali problematiche riscontrate dall’Associazione riguarda il ricambio generazionale: “I volontari della prima ora, che per anni hanno aderito pienamente alla nostra missione, oggi lasciano il posto a nuovi soci che spesso faticano a trovare il tempo per partecipare attivamente alle nostre attività. Ancora più difficile è trasmettere loro un’identità associativa forte, che è stata il punto di forza della nostra lunga storia sul territorio”.

Guardando avanti, l’Associazione punta a ripartire dal passato per costruire un futuro ancora più solido. “Il nostro obiettivo - conclude Fulciniti - è riaprire il dialogo con le Istituzioni, le uniche in grado di garantire stabilità ai servizi essenziali per minori e famiglie. Non possiamo delegare al terzo settore un compito così delicato. È necessario ridefinire ruoli e compiti per costruire una politica sociale solida e stabile. Inoltre, vogliamo sperimentare nuove strategie per attrarre giovani volontari, migliorando la comunicazione e usando un linguaggio più moderno per avvicinarci a loro”.