Furti, rapine e persino proprietari sequestrati: presa la banda della Mercedes Bianca
Un aumento esponenziale di furti in abitazioni, durante l’estate scorsa, tra il cosentino ma anche nelle province vicine, ha allarmato i residenti e allertato i carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini per risalire ai responsabili.
All’attenzione degli investigatori non è sfuggito, fin da subito, che le modalità d’esecuzione dei “colpi” fossero quasi sempre e praticamente le stesse.
Azioni spregiudicate eseguite da un vero e proprio commando che, sin dall’inizio, è stato indicato come quello della “Mercedes bianca” e poi, via via, ridenominato in base alle potentissime auto utilizzate.
LE VILLETTE DI PERIFERIA
La banda, in particolare, prendeva di mira le villette di periferia, di soluto nel tardo pomeriggio, quando i proprietari erano assenti.
Entrati in azione razziavano valori, contanti, armi e ogni altra cosa presente in casa. In alcune circostanze sono state portare via addirittura tutte le casseforti con dentro i relativi valori.
Dei furti che i militari non hanno esitato a ricondurre a dei criminali specializzati, capaci di eludere sistemi di videosorveglianza e impianti di allarme sofisticati.
In alcuni casi, i colpi hanno anche preso una piega drammatica, quando cioè i proprietari delle abitazioni si sono trovati faccia a faccia con i malviventi: in questi casi i furti si sono tramutati in delle pericolose rapine, effettuate a volte anche con il sequestro dei malcapitati.
LE BASI LOGISTICHE
Una situazione estremamente delicata che ha indotto gli inquirenti ad attuare delle investigazioni adeguate nell’ambito delle quali è stata effettuata una minuziosa analisi che ha permesso di comprendere come il commando si muovesse sul territorio sfruttando le proprie peculiarità.
I militari ritengono oggi, così, di poter addebitare al gruppo oltre venti furti e diverse rapine avvenute in vari centri del cosentino, e di aver individuato anche le basi logistiche utilizzate in Calabria dalla banda.
Sulla scorta di queste informazioni i Carabinieri, all’alba di ieri mattina, hanno fatto irruzione in un casolare isolato di contrada Thurio, nel territorio di Corigliano Rossano, dove sono stati sorpresi sette stranieri di origine serba, ritenuti far parte della banda, che sono stati ovviamente arrestati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, rapine, ricettazione e riciclaggio.
GLI ARNESI DEL MESTIERE
Sul posto, oltre ai fermati, provenienti da un campo rom dell’hinterland partenopeo, sono state trovate e sequestrate quattro auto di grossa cilindrata, due delle quali risultate rubate; numerose ricetrasmittenti, telefoni dedicati, strumenti tecnici per lo scasso, mezzi per il travisamento, preziosi, contanti e diversa altra refurtiva. Per tutti si sono spalancate le porte del carcere di Castrovillari.
L'OPERAZIONE
L’attivià è stata condotta dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano con il supporto degli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e di quelli della Compagnia di San Marco Argentano e della Stazione di Castrolibero. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio.