Il narcotraffico internazionale passava per la Calabria: blitz in tutta Italia, 29 fermi
Associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, porto abusivo di armi da sparo, anche da guerra, usura, ricettazione, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture false, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale quali intestazioni fittizie di beni immobili e quote societarie, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego dei profitti dei predetti reati presupposto attraverso la costituzione e gestione di numerose società.
Sono questi i reati contestati a 29 soggetti (12 finiti in arresto e 17 in stato di fermo) coinvolti, questa notte, in un vasto blitz interforze scattato tra Lombardia, Sicilia e Calabria, a seguito di una articolata indagine svolta tra il 2021 ed il 2023 che avrebbe permesso di svelare l'esistenza di ben due sodalizi criminali, individuai per la prima volta tra Lecco e Como.
RIFORNIMENTI ANCHE AL SUD
Una delle associazioni avrebbe infatti lavorato per trasportare la droga nel nord Italia, prevalentemente in Lombardia: un traffico stimato in circa una tonnellata al mese, suddiviso poi nelle principali piazze di spaccio non solo tra Como e Lecco, ma anche in altre parti del Paese.
La struttura avrebbe contato infatti su una rete capillare sia per lo spaccio che per il trasporto della droga, che avveniva anche dall'estero, sopratutto dalla Spagna, per poi essere stoccata nel milanese e destinata non solo alla Lombardia, ma anche alla Sicilia ed alla Calabria.
LE RAMIFICAZIONI ALL'ESTERO
Differende invece l'attività del secondo gruppo, emerso a seguito di una differente indagine avviata a seguito di una rogatoria internazionale delle autorità peruviane e partita dopo l'arresto di un uomo - originario di Limbadi, nel vibonese, e ritenuto espressione del potente clan Mancuso - accusato di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, operante nelle province di Milano, Monza e Brianza e Vibo Valentia.
Le indagini hanno fatto breccia nelle chat criptate usate dal sodalizio (tramite la piattaforma SkyECC), permettendo così di accertare un vero e proprio sistema dedito all'importazione ed alla cessione di droga, prevalentemente cocaina, disvelandone anche i soggetti coinvolti, tra cui diverse "batterie" di spacciatori di nazionalità italiana.
Numerosi, in ogni caso, gli episodi di importazione dall'estero di stupefacenti. E non solo dal Sud America: emersi anche casi (come già detto) dalla Spagna, ma anche dal Belgio e dall'Olanda. L'importazione riguardava ogni tipo di sostanza.
SEQUESTRATE ARMI E DROGA
Nel corso del blitz - ancora in corso dalle prime ore dell'alba - sono stati rinvenuti, sin ad ora, più di una tonnellata di hashish, oltre due quintali di marijuana e venti chili tra cocaina ed eroina.
Scoperte anche due pistole con relativo munizionamento, nonché cellulari criptati funzionali all'organizzazione criminale. Tredici gli arresti in flagranza di reato.
Nell'operazione sono stati coinvolti oltre cento tra poliziotti e carabinieri, con l'ausilio del Sisco di Milano e delle unità cinofile del capoluogo lombardio e di Rho e Casatenovo.