Saccomanno (Lega), il rigassificatore a Gioia Tauro per far crescere la Calabria
“La Calabria ed il Sud non hanno bisogno di continui No, ma la inderogabile necessità, invece, di percorrere strade di progresso e di investimenti per sviluppare economia, crescita ed occupazione”.
Lo sostiene Giacomo Francesco Saccomanno, ex Commissario regionale della Lega e Sindaco di Rosarno, riferendosi in particolar modo al progetto di cui si discute ormai ampiamente da diversi mesi, ovvero quello della realizzazione di rigassificatore a Gioia Tauro.
Secondo Saccomanno, l’impianto, per come progettato, non avrebbe “ragioni di preoccupazione” e potrebbe dare una spinta per creare un polo di sviluppo nell’area portuale.
Come riporta lo stesso ex leader del Carroccio regionale, “l’autorizzazione alla costruzione a Iren e Sorgenia è del 2012, ma c’erano dubbi già nel 2008, nella prima relazione parlamentare sulla ‘ndrangheta che raccontava ‘… la capacità delle cosche di utilizzare le strutture portuali. Se non si pone rimedio, tale situazione è inevitabilmente destinata ad aggravarsi in relazione agli ingenti investimenti …’. Primo nell’elenco ‘… l’impianto per la rigassificazione …’, cui ‘… si accompagnerebbe la cosiddetta piastra del freddo …”.
Saccomanno ricorda ancora che testimoniare l’interesse delle cosche sono alcuni fascicoli processuali. In un processo a Locri c’è un verbale di interrogatorio del collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro che il 6 dicembre del 2018 ai Pm aveva fatto i nomi di alcuni imprenditori della Piana che “… stavano portando avanti un progetto … di questa cosa all’interno del porto …”.
“Mi chiedo e chiedo ai tanti giornalisti o politici che scrivono queste cose se stanno in terra o su Marte! È noto, elementare, chiarissimo - sbotta quindi l’ex commissario - che dove vi sono dei flussi di denaro, risorse e lavori, la ‘ndrangheta, come tutte le mafie, accendono la lampadina per cercare il guadagno facile e condizionare le imprese ed i lavori. Ma, questo non vuol dire, non può far considerare, non è tollerabile, solo pensare che un’opera di tale rilievo non si debba fare perché ci potrebbe essere l’interessamento della ‘ndrangheta! Questa è follia pura!”
“Può uno Stato civile e democratico piegarsi a tali logiche perverse? Può rinunciare allo sviluppo di un territorio per paura? Può abbandonare i cittadini perché teme il condizionamento delle mafie?” si domanda allora Saccomanno ma che si dà anche la risposta: “una sola” e che “deve essere gridata: NO”.
“Lo Stato - dice - non si piega e va avanti con coraggio ed assumendo tutte le necessarie contromisure. Seguire una logica indicata dalla sinistra vuol dire lasciare un territorio nell’arretratezza, nella povertà, nella disoccupazione, nel degrado sociale e tecnologico, in sostanza proseguire nel percorso di abbandono che finora il Sud e la Calabria hanno subito”.
Per Saccomanno proprio per queste ragioni il rigassificatore, come tutte le altre opere infrastrutturali, devono essere realizzate al Sud e in Calabria, “per dimostrare che lo Stato esiste, che non ha paura di nulla, che tali territori devono essere salvaguardati, tutelati e aiutati a crescere”.