Life Milvus, il Parco dell’Aspromonte pubblica nuova newsletter
L’ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ha pubblicato la seconda newsletter del progetto Life Milvus. Il progetto, finanziato con il contributo del programma Life dell’Unione Europea, si sviluppa nel Parco Nazionale dell’Aspromonte ed in Corsica con l’obiettivo di favorire la conservazione del nibbio reale, splendido rapace elencato tra le specie vulnerabili nella Lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia.
Life Milvus vede come coordinatore l’ente parco e come partner e-distribuzione spa, l’associazione Conservatoire d'espaces naturels Corse e la Regione Calabria. Tra le azioni principali del progetto figura la reintroduzione del nibbio reale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte che si fonda sul rilascio in natura di giovani individui provenienti da aree donatrici. Lo scopo è quello di ricostituire una popolazione di nibbio reale in Calabria meridionale, dove la specie non nidifica più da vari decenni.
La seconda newsletter si concentra sulle operazioni di rilascio realizzate nell’estate 2024 e sui risultati del monitoraggio dei 25 nibbi reali liberati tra il 2023 e il 2024, per lo più giovani esemplari originari di Svizzera (Cantone di Friburgo) e Corsica, che si basa sull’uso di dispositivi GPS. La newsletter descrive, inoltre, le misure adottate per contrastare l’uso dei bocconi avvelenati con il supporto del Cufa - Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari e gli interventi che ha effettuato E-Distribuzione per prevenire il rischio di elettrocuzione dell’avifauna e che hanno permesso l’isolamento di 293 elementi di linee elettriche a media tensione localizzate nell’area di reintroduzione del nibbio reale.
In Corsica durante il 2024 sono proseguiti gli interventi sul campo che, con la ripulitura a mosaico di aree cespugliate attorno ad alberi che ospitano nidi della specie, mirano a proteggere i siti di nidificazione riducendo il rischio di incendi e ad incrementare le aree di alimentazione disponibili. Il monitoraggio con GPS ha rivelato che i nibbi reali utilizzano una vasta rete di dormitori notturni distribuiti sull’Isola e che compiono significativi spostamenti, taluni persino trasferimenti più o meno lunghi in Sardegna.