A processo per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, assolto
Un 34enne rossanese, A.M. le sue iniziali, è stato assolto dal Tribunale di Castrovillari dalle accuse di indebita percezione del reddito di cittadinanza e di falsità ideologica.
Il processo a carico dell’uomo era scaturito da un controllo effettuato dalla Guardia di Finanza che gli contestò che come destinatario del beneficio economico, per ottenerlo ingiustamente, non avrebbe comunicato all’Inps la cancellazione dal registro dei residenti del comune di Rossano, la successiva iscrizione all’Aire per la residenza in Germania, il suo ritorno in Italia con iscrizione al Comune di Corigliano-Rossano omettendo di riferire di non esser stato residente nel territorio nazionale per circa due anni.
Quanto alla falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, gli si contestò che nella domanda relativa alla concessione del reddito di cittadinanza avesse attestato falsamente all’Istituto di previdenza di aver risieduto in Italia per almeno dieci anni di cui gli ultimi due in maniera continuativa, requisito quest’ultimo fondamentale per poter fruire del beneficio.
Dopo la richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pubblico Ministero, è stata così fissata l’udienza preliminare nel corso della quale l’uomo, tramite il proprio difensore (l’avvocato Francesco Nicoletti) ha chiesto e ottenuto di poter accedere al rito abbreviato condizionato all’esame dell’imputato e al deposito di documentazione.
In sede di discussioni finali, il Pm ha ne ha chiesto la condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione in considerazione della riduzione per la scelta del rito.
Il Gup, accogliendo le richieste avanzate dal suo legale, lo ha però assolto per entrambi i capi d’imputazione con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.