Palazzina popolare fatiscente e “dimenticata”, indagati dirigenti Aterp

Reggio Calabria Cronaca

La Procura di Palmi ha chiuso le indagini su quattro dirigenti dell’Aterp di Reggio Calabria a cui contesta il reato di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina, ed ha chiesto contestualmente l’emissione a loro carico di decreti penali di condanna.

La vicenda che vede coinvolti i funzionari risalgono all’agosto dell’anno scorso: allora i Vigili del fuoco, i tecnici comunali, e la Polizia Locale intervennero in un edificio a tre piani costituito da sei alloggi di edilizia economica e popolare, in via Mancuso, a Palmi, che è poi risultato essere gestito proprio dell’ente che gestisce l’edilizia residenziale pubblica.

Le carenze strutturali ed igieniche

I tecnici avrebbero riscontrato delle carenze strutturali e igienico sanitarie ritenute gravissime e secondo loro additabili ad una mancata manutenzione dell’edificio, e tali da aver provocato dei gravi rischi per gli occupanti.

In uno degli appartamenti si accertò il distacco di parti del controsoffitto; in un altro il collasso totale della controsoffittatura e il distacco di altre parti dovuti appunto, sempre secondo l’accusa, ad una cattiva manutenzione.

Gli escrementi nelle scale

Proseguendo nei controlli sarebbe stato accertato poi che nelle nel vano scala della palazzina fosse crollata completamente la controsoffittatura e mentre vi vennero persino trovati escrementi di uccelli presenti nel sottotetto, con evidenti problemi da un punto di vista igienico-sanitario.

I vigilfuoco avevano così dichiarato l’inagibilità di alcuni ambienti inibendone l’accesso e procedendo inoltre al distacco di parti della grondaia esterna che era pericolante.

Gli affitti incassati

Secondo quanto appurato dagli agenti della Polizia locale di Palmi, diretta dal maggiore Francesco Managò, e coordinate dal sostituto procuratore Teodora Pottino di Capuano, l’Aterp, nonostante avesse sempre percepito gli affitti dei canoni e redatto anche gli eventuali ruoli coattivi in caso di mancato pagamento, dunque mantenendo la gestione amministrativa, finanziaria e tecnico-manutentiva dell’immobile, e pur a conoscenza delle criticità in cui versava, non avrebbe mai eseguito alcuna manutenzione.