“Immigrazione come risorsa”, forum all’Università di Catanzaro
Guardare all'immigrazione come risorsa piuttosto che come un problema, ponendo l'Universita' quale "hub ("centro") culturale e formativo per la comprensione e la gestione del fenomeno, aprendosi al territorio e integrandosi con quelle realta' positive gia' sperimentate (modello Riace): su queste direttrici e' stato pensato e organizzato dall'Ateneo del capoluogo calabrese il Forum "Home to Home" (Da casa a casa"), dedicato alla gestione integrata del fenomeno ormai globale dei migranti, che si svolgera' al Campus universitario catanzarese nelle giornate del 30 giugno, 1 e 2 luglio prossimi. L'evento e' stato presentato, questa mattina, nella Sala Riunioni del Rettorato, durante un incontro con i giornalisti, durante il quale hanno presentato e illustrato il programma della tre giorni del Forum i Professori Stefano de Franciscis e Cleto Corposanto, che hanno curato scientificamente l'organizzazione dell'evento. Perche' "Home to Home"? Perche' si vuole riflettere, e far riflettere, su alcuni temi della nostra societa' che, negli ultimi tempi, sono tornati di grande attualita' in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo, con le Regioni del Sud Italia, soprattutto, in prima linea per la gestione del fenomeno. La missione dell'Universita', infatti, e' quella di fare formazione, fornendo sistematicita' di indagine e proponendo soluzioni nell'ottica di recuperare quel concetto cardine di "Universita'" quale luogo di crescita socio-culturale e di elaborazione critica del pensiero.
Il viaggio, lo spostamento, il cambiamento del destino e' sempre presente nella vita dell'uomo, ma, nel tempo, e' cambiato il senso dello spostamento, cambiati i motivi del partire, cambiato l'obiettivo del viaggio. E se l'emigrazione e' fatta da tanti, uomini-donne-bambini, diventa una criticita' e crea un fenomeno difficile da gestire sotto il profilo sociale economico e religioso: l'immigrazione. Il Forum "Home to Home" nasce dunque dalla necessita' di un confronto propositivo e condiviso al fine di individuare, nell'ambito delle specifiche competenze, una strategia che possa offrire strumenti utili ad affrontare le conseguenze di un "viaggio" di cui, prima o poi, dovremo farci carico. Ci troviamo di fronte una stagione senza piu' frontiere, dove le migrazioni (da carestia, guerra, fame di lavoro) varcano i confini di un continente e ridisegnano i tratti di una societa'-Paese che deve affrontare l'emergenza dell'accoglienza. Il Sud dell'Italia e', in questo momento storico, la porta di accesso naturale delle popolazioni in fuga dai Paesi che direttamente o indirettamente si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Rappresenta quasi sempre punto di arrivo e poi di transito verso l'Europa (ricca, stabile, democratica) e, negli ultimi anni, ha conquistato la ribalta mediatica: basti pensare all'eco suscitata a livello internazionale dei casi differenti e speculari di Riace (good practice) e di Rosarno (bad practice), per citare la sola realta' calabrese. "Home to Home" e' una tre giorni a cavallo fra multiculturalita' e pluriculturalismo, con testimonianze dirette di protagonisti delle storie di immigrazione e specialisti del fenomeno, con la collaborazione delle Istituzioni nazionali e internazionali interessate al problema; di medici, sociologi, antropologi, esperti di diritto. Il primo giorno dedicato al tema de "Il Viaggio" e' destinato all'analisi del perche' e del come il viaggio reale - e quello metaforico all'interno delle culture e dei territori ospitanti - portano le persone a cercare luoghi dove vivere diversi da quelli in cui sono nati e cresciuti.