Prefettura. Sportello immigrazione chiuso, Usb: “stagionali e famiglie a rischio”

Catanzaro Attualità

"Nel mese di febbraio il Prefetto di Catanzaro Catrese De Rose, ha annunciato pubblicamente e con una certa enfasi l’apertura della nuova sede dello Sportello Unico Immigrazione in Via Alberghi. L’idea, certamente condivisa da utenti e operatori, è stata accolta con grande entusiasmo da chi ogni giorno si interfaccia con l’ufficio, soprattutto perché finalmente gli spazi messi a disposizione avrebbero migliorato le condizioni logistiche e operative della Pa rendendo più efficiente il servizio. Sta di fatto che a pochi mesi dall’inaugurazione, dopo aver respirato la muffa presente nelle stanze, la sede si è resa inadeguata per problemi di salubrità degli ambienti che hanno reso necessari degli interventi straordinari di manutenzione".

E' quanto scrive in una nota l'Usb che spiega: "L’ufficio da un giorno all’altro è stato chiuso al pubblico senza alcun preavviso. Dal 15 maggio ogni martedì e giovedì sulla porta dello sportello unico viene affisso un nuovo avviso di chiusura dell’ufficio; ogni volta aziende e lavoratori si vedono costretti a rinviare l’accesso senza possibilità di definire i procedimenti pendenti da mesi e senza possibilità di interfacciarsi con gli organi competenti. È evidente il grave pregiudizio che l’utenza sta subendo".

"L’attività che deve essere svolta dallo sportello è finalizzata non solo a consentire l’istruttoria dei procedimenti amministrativi di ricongiungimento familiare che viene impedita dall’interruzione del pubblico servizio, ma anche e soprattutto a regolarizzare i flussi di ingresso dei lavoratori stagionali nuovi arrivati sulla base delle proposte di contratto di lavoro avanzate dalle varie aziende operanti sul territorio nonché a definire le pratiche di conversione dei permessi di soggiorno da lavoro stagionale in lavoro subordinato" aggiunge la sigla.

"Dal 15 maggio - continua l'Usb - tutta l’attività è sospesa, in un palazzo grandissimo non hanno individuato un locale! Da non credere! Nessuna azienda è in grado di completare l’iter previsto, nessun lavoratore è stato convocato per la sottoscrizione del contratto di soggiorno. Eppure lo sportello unico è consapevole dei rischi che corrono aziende e lavoratori stranieri rimasti sospesi nel limbo della burocrazia. Gli stranieri in attesa della conclusione del procedimento di competenza dell’ufficio sono a rischio di esposizione e a provvedimenti e “inviti” di comparizione innanzi alla Questura ufficio immigrazione per regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale quando sottoposti a controlli di contrasto all’immigrazione clandestina da parte dell’Autorità di PS."

"Vengono puntualmente prelevati e trasportati ex abrupto nelle varie caserme senza poter eccepire alcuna giustificazione perché carenti degli elementi documentali necessari per attestare la presenza sul territorio nazionale in quanto non convocati dalla Prefettura. La situazione è critica. Non solo l’Ufficio è inefficiente ma anche inadeguato dal punto di vista logistico. Le stanze sono un open space con scrivanie collocate in una unica stanza quindi senza alcuna privacy, -non vi sono servizi igienici fruibili dagli utenti che sono costretti a ricorrere al vicino bar e consumare per accedere ai bagni, - la sala di attesa è un semplice androne delle scale che portano ai piani superiori della Prefettura dunque esposto a freddo durante il periodo invernale, privo di aria climatizzata, non arieggiato e non a norma di sicurezza".

"L’unico accesso - sbotta ancora il sindacato - è rappresentato dal portone di ingresso principale nel cui atrio appunto sosta l’utenza senza alcuna altra uscita di emergenza possibile. Se l’obiettivo era quello di rendere più celere il sevizio, allora è evidente che l’ufficio non solo non ha raggiunto il fine prefissato ma è imploso in sé stesso aggravando e penalizzando gli aventi diritto. Quando finiranno i lavori non è dato saperlo. Intanto le aziende attendono di collocare i lavoratori nei campi, le famiglie attendono di ricongiungersi e la Ps intasa la sala di attesa delle caserme con i lavoratori che non possono imputare alla inefficienza della Pa i ritardi accumulati per la regolarizzazione del soggiorno."

L'Usb auspica dunque un intervento questa volta risolutivo da parte del Prefetto "e che una volta reso davvero efficiente il luogo, anche il servizio sia reso davvero fruibile".