Furti e danneggiamenti a Lamezia, ricostruiti 27 casi: presi due ragazzi

Catanzaro Cronaca

Avrebbero commesso quasi una trentina tra furti aggravati e danneggiamenti ad auto parcheggiate nel centro storico di Lamezia Terme e del quartiere Sambiase.

È quanto emerge dall’indagine chiamata in codice Shatter (dall’inglese “infrangere”) e che ha visto oggi i carabinieri eseguire due ordinanze a carico di altrettanti giovani, uno maggiorenne che è finito ai domiciliari col braccialetto elettronico e l’altro, ancora minorenne, collocato invece in una comunità ministeriale.

A loro i militari sono arrivati grazie a delle investigazioni sia tecniche che tradizionali, tra cui pedinamenti informatici, servizi di osservazione e di controllo, ma anche analizzando oltre 180 ore di filmati estrapolati dai 45 impianti di videosorveglianza pubblici e privati.

Lo scenario allarmante

L’indagine è scaturita dopo una serie di “colpi” avvenuti nella notte tra il 28 febbraio ed il 1° marzo scorso. In quell’occasione i militari avevano fermato un minorenne sospettando fosse il responsabile di quattro furti di auto, segnalati quella stessa notte al 112, e che fu poi denunciato.

Il rapidissimo avvio di un sopralluogo e gli approfondimenti successivi hanno portato a ricostruire uno scenario ben più allarmante. La prima fu infatti che il minorenne, quella notte, avesse agito insieme ad un’altra persona poi identificato in un 19enne di Curinga.

Da qui si è partiti per ricostruire altri 22 eventi delittuosi, tra furti aggravati (tentati e consumati) e danneggiamenti, che si ritiene commessi dai due sempre quella notte e con lo stesso metodo.

Un lavoro minuzioso

Per arrivare a questa conclusione, i carabinieri hanno georeferenziato i luoghi in cui sono stati consumati i reati; hanno poi individuato tutte le telecamere nelle immediate vicinanze; e giorno e notte hanno visualizzato le decine e decine di ore di filmati acquisiti da ben 45 diversi impianti video.

Una manovra che ha permesso di tracciare il cosiddetto pedinamento elettronico dei presunti responsabili, ricostruendo palmo a palmo di tutti i loro spostamenti nelle ore di interesse per l’indagine, a partire dalle 20.30 del 28 febbraio, e fino alle 4.30 del giorno successivo, documentando analiticamente e con riscontri oggettivi sia i percorsi effettuati, che la commissione dei reati.

Ai due è stato poi attribuito il danneggiamento aggravato di un veicolo in sosta nel quartiere di Sambiase avvenuto nel mese di aprile: in quella circostanza si sarebbero individuati i due giovani proprio mentre foravano tutti gli pneumatici dell’auto.

La precoce adultizzazione

Gli inquirenti sostengono che a destare particolare preoccupazione è il coinvolgimento di un minorenne, “che depongono per una sua precoce adultizzazione e dimostrano la necessità di interventi il più possibile tempestivi in contesti di particolare marginalità sociale e povertà educativa per promuovere forme di prevenzione e reinserimento sociale che vogliano essere effettivamente efficaci, con impegno sistematico e coordinato di tutte le istituzioni in relazione agli specifici profili di competenza”, affermano dall’Arma.

L’aiuto dei cittadini

Carabinieri che sottolineano anche come importante sia stato ai fini del risultato il senso civico dei cittadini lametini che hanno fornito tutto il supporto necessario ai militari, mettendo a disposizione le proprie abitazioni, ma anche le attività commerciali, che hanno consentito una di acquisire i filmati.

Le misure cautelari

Le misure, eseguire dai carabinieri della Compagnia Lametina, sono state emesse dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro e dal collega del Tribunale della città della Piana, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica. Agli indagati si contesta il furto aggravato su auto e il danneggiamento di autovetture in sosta sulla pubblica via.