Più Europa Crotone: “Sanità: tagli e diritti negati, fallimento di Occhiuto”
"In Calabria si continua a tagliare sulla pelle dei più deboli. È inaccettabile che la Regione imponga ai medici di famiglia di ridurre le prescrizioni, colpendo chi non può permettersi cure private. Mentre aumenta il ricorso al settore intramoenia e alle cliniche convenzionate, la sanità pubblica viene sistematicamente smantellata. Reparti chiusi, ospedali depotenziati, servizi promessi e mai attivati: questo è il quadro reale, ben lontano dalle narrazioni rassicuranti diffuse dalla Giunta regionale". E' quanto scrive in una nota Più Europa Crotone.
"L’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone - continua la nota - è oggi il simbolo più evidente del declino sanitario calabrese. Reparti vitali sono stati ridotti o cancellati.
Ecco la situazione: la Neurologia, reparto fondamentale per malattie degenerative e stroke, è a serio rischio: i pazienti affetti da Alzheimer o ictus non dispongono di assistenza locale, con grave disorientamento per familiari e operatori.
Il sistema sanitario è definito “in via di dismissione” da ben dieci sigle sindacali, che denunciano declassamento, tagli di posti letto, carenza di personale e fusioni forzate di reparti.
Medicina Nucleare: chiusa da anni. Il reparto è stato chiuso dal 2019 per problemi strutturali e sicurezza, da allora nessuna riattivazione definitiva. I pazienti oncologici sono costretti a spostarsi a Catanzaro o Cosenza, manifestando ripetutamente il proprio disagio: come può spostarsi un malato oncologico che non ha la possibilità di farlo? Nonostante promesse regionali e piani per il potenziamento, il reparto resta fermo in attesa dell’installazione di nuove apparecchiature e adeguamenti strutturali.
Pediatria, Ginecologia e Terapia Intensiva Neonatale (Tin) subiscono ridimensionamenti, chiusure temporanee o funzionano sotto organico. Nel 2021 la TIN è stata sospesa per carenza di personale e solo parzialmente riaperta. Complessivamente, il nosocomio appare come “spoke”, ovvero una struttura secondaria, senza i servizi hub essenziali, con forte impatto su emergenza e urgenza.
Emodinamica: promesse rimandate. Dopo anni di annunci, il cantiere per l’Emodinamica è stato avviato solo a inizio 2025, con promessa di completamento entro l’estate. Ma ancora oggi il servizio non è attivo: sarà un passo importante, ma arriva con anni di ritardo e senza certezza di personale medico specializzato.
Mentre i cittadini attendono mesi per una visita o un’analisi del sangue, la stessa Regione è pronta a spendere 6.000 euro per cene istituzionali, come fatto dall’Asp di Crotone.
I bisogni dei più fragili vengono ignorati, mentre chi ha disponibilità economiche può accedere a cure rapide, creando una sanità a due velocità.
Il Programma Operativo Sanità Calabria 2022–2025 pubblicato dalla Regione parla di riorganizzazione e rilancio, ma i dati raccontano altro: investimenti insufficienti, ritardi cronici nei cantieri, assenza di assunzioni mirate, sistemi territoriali non potenziati, nessun risultato strutturale tangibile".
Per più Eurora Crotone le responsabilità sono del centrodestra calabrese. "Questa situazione - prosegue infatti la nota - non è frutto del caso. È una scelta politica precisa non solo del Presidente della Regione Roberto Occhiuto, che ricopre anche il ruolo di Commissario alla Sanità, ma di tutto il centrodestra regionale che ha avuto il tempo, il mandato popolare e i fondi del PNRR per riformare la rete ospedaliera e rilanciare l’assistenza territoriale.
Tutto questo non è successo. E oggi, gli stessi problemi che esistevano nel 2021 — carenza di medici, reparti chiusi, fughe verso il privato — sono addirittura peggiorati. Alla missione di risanamento si è preferito procedere con tagli lineari, privatizzazioni mascherate e campagne mediatiche autoreferenziali.
Mentre i cittadini calabresi muoiono in attesa di una Tac, Occhiuto diffonde slogan vuoti, ignorando la crisi reale sul territorio. Nessun presidio potenziato, nessun reparto riaperto, nessuna vera inversione di tendenza".