Il Muzé riapre in una nuova sede: spazio vivo per le comunità arbëreshe

Crotone Attualità

Riapre in una nuova sede il Muzé, lo spazio espositivo promosso da Fili Meridiani, che torna a raccontare l’identità profonda delle comunità arbëreshe del Crotonese con un linguaggio nuovo e dinamico, capace di unire passato e presente, tradizione e innovazione.

Il Muzé non è un museo nel senso tradizionale del termine, ma uno spazio vivo e partecipato, pensato per la comunità e con la comunità. Un luogo di confronto, di ascolto e di racconto, che attraverso eventi, laboratori e momenti di riflessione intende stimolare nuove visioni per lo sviluppo sostenibile delle aree interne, tra turismo culturale e innovazione sociale. A renderlo noto i promotori dell'iniziativa. "L’allestimento della nuova sede - continua la nota - propone un percorso che unisce immersione nella tradizione e contemporaneità: storia locale, arte digitale, oggetti della memoria e valori culturali si intrecciano per narrare le radici e l’attualità delle piccole comunità arbëreshe che punteggiano il territorio crotonese, da secoli custodi di una lingua, una cultura e una visione del mondo uniche".

«Il Muzé riapre per superare la logica della mera conservazione, per diventare uno spazio di dialogo attivo, capace di accendere riflessioni e costruire reti – afferma Ursula Basta, presidente di Fili Meridiani –. Spesso la cultura arbëreshe è vista come un qualcosa da preservare come un manufatto antico. Noi pensiamo invece che vada incentivata e promossa come perno per far crescere il territorio e come una possibile best practice per il rilancio delle aree svantaggiate. Le aree interne non sono territori marginali, ma luoghi fertili dove innovazione e tradizione possono coesistere generando futuro. È necessario superare la logica del mero folklore, integrandolo in modo consapevole e critico nella nostra cultura contemporanea».

“Riaprire questo spazio per dare una visione nuova ad un’area che spesso si sente depressa e abbandonata, ma che ha un valore al suo interno unico composto da lingua e riti unici, - ha dichiarato Ettore Bonanno responsabile degli eventi di Fili Meridiani - uno spazio che ha la presunzione di dare una visione diversa e una prospettiva di futuro alla comunità. Il nostro più grande obiettivo è quello di divulgare per stimolare modelli di sviluppo nuovi e innovativi che partano dai più piccoli ma che creino un coinvolgimento per tutta la comunità.”

La riapertura sarà celebrata con un simbolico taglio del nastro il prossimo 8 agosto dalle ore 19 e nei giorni successivi con una serie di eventi inaugurali, tra cui laboratori, talk ed esperienze, pensati per coinvolgere la cittadinanza, le istituzioni e i visitatori in un’esperienza partecipativa e condivisa".