Strage ciclisti: marocchino agli arresti domiciliari
Posto agli arresti domiciliari il marocchino di 21 anni, Chafik Elketani, che la domenica del 5 dicembre dello scorso anno, alla guida di una Mercedes ha travolto ed ucciso lungo la Statale 18, nei pressi della località Marinella, sette ciclisti ferendone altri tre, uno dei quali Domenico Strangis, deceduto successivamente nell'ospedale di Cosenza. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, Carlo Fontanazza, considerato il tempo trascorso dall'applicazione della misura, l'inesistenza di precedenti di rilievo in capo all'imputato e la scelta del rito alternativo.
La richiesta di revoca della misura cautelare in carcere era stata presentata per conto dell'imputato dagli avvocati Salvatore Staiano del foro di Catanzaro e Gregorio Ceravolo del foro di Palmi. Il giovane marocchino, che dopo la decisione del Gip è tornato nella sua casa di Gizzeria, era richiuso dal cinque dicembre scorso nel carcere di Siano di Catanzaro. Ora è tornato libero, se pur agli arresti domiciliari, in attesa del processo che si svolgerà con il rito abbreviato. Infatti il giovane marocchino dopo la notifica del decreto del giudizio immediato disposto dal giudice delle indagini preliminari del tribunale lametino Barbara Borelli, il 14 maggio scorso, rispettando i termini previsti dal codice di procedura penale, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato davanti al giudice delle indagini preliminari. È accusato di omicidio colposo plurimo, aggravato dal fatto di aver provocato la morte di più persone guidando sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Avrebbe dovuto comparire il prossimo 17 giugno davanti alla sezione penale del tribunale lametino, in composizione collegiale. A carico del giovane marocchino il gip ha ipotizzato le seguenti condotte delittuose: perché procedendo a velocità sostenuta alla guida dell'autovettura Mercedes classe C sulla strada statale 18, in località Marinella, in direzione di marcia S. Eufemia di Lamezia Terme - Gizzeria Lido, invadendo l'opposta corsia di marcia, caricava e travolgeva un gruppo di 10 ciclisti proveniente dall'opposto senso di marcia, causando la morte istantanea di Rosario Perri, Vincenzo Puppin, Pasqualino De Luca, Fortunato Bernardi, Giovanni Cannizzaro, Domenico Palazzo e Franco Stranges, il grave ferimento con successivo decesso presso l'ospedale di Cosenza di Domenico Strangis ed il grave ferimento di Gennaro Perri e di Fabio Davol». Ed inoltre «con la colpa specifica di aver violato il limite di velocità poiché l'autovettura Mercedes procedeva alla velocità di 110 chilometri orari mentre la velocità limite era di 90». Per avere violato «il divieto di sorpasso espresso in quel tratto di strada dalla striscia continua, di avere invaso l'opposta corsia di marcia mentre sulla stessa erano in transito i ciclisti che stavano procedendo l'uno dietro l'altro tenendo trettamente la loro destra». Il tutto «sotto l'effetto di sostanze stupefacenti». Il marocchino inoltre deve rispondere «di non aver tenuto una condotta adeguata a prevedere e prevenire, in base alle condizioni della strada, al tempo ed al traffico, la perdita del controllo del veicolo e gli effetti che ne sarebbero derivati». Il decreto con il quale è stato disposto il rito abbreviato è stato notificato ai congiunti delle vittime che sono difesi dagli avvocati, Francesco Pagliuso, Francesco Gambardella, Alessandro Romano, Antonio Rocca, Ruberto Bruno Rodolfo, Paolo Bocalini, Francesco Gaglioti, Nicolino Zaffina e Gennaro Masi. Le parti adesso devono depositare alla cancelleria del giudice delle indagini preliminari la lista degli eventuali testimoni.