Arcidiocesi Cosenza-Bisignano: Festa del Congresso Eucaristico
«L’Eucarestia è il Sacramento per eccellenza. Manifestare che Cristo risorto cammina in mezzo a noi e ci guida verso il Regno dei cieli». È questo il senso della festa del Congresso Eucaristico che mons. Salvatore Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita di Cosenza - Bisignano, ha indetto con la lettera pastorale intendendo richiamare la centralità dell’Eucarestia nella vita della Chiesa. «Da essa scaturisce la speranza, la comunione, la carità e l’evangelizzazione». Le sue parole hanno risuonato sabato sera sera nella Messa celebrata nella Chiesa di san Carlo Borromeo di Rende.
Ad ascoltarlo il sindaco, Avv. Vittorio Cavalcanti, tantissimi fedeli partecipanti, assiepati nelle tre navate della cattedrale della “città universitaria”, oltre alle numerose associazioni della diocesi cosentina che, collocate nel sacro luogo di culto, hanno contribuito alla buona e composta riuscita della manifestazione liturgica. Ma la partecipazione massiccia al tradizionale rito si è manifestata durante la processione del Corpus Domini, dalla chiesa Borromeo al “Redemptor Custos”, anche qui, sul piazzale del seminario arcivescovile, Mons. Nunnari ha rivolto ai numerosi fedeli un particolare messaggio. «Quello che Gesù ci ha donato nell’intimità del Cenacolo - ha detto Monsignor Nunnari ricordando le parole del Santo Padre - oggi lo manifestiamo apertamente, perché l’amore di Cristo non è riservato ad alcuni, ma è destinato a tutti».
Per tale ragione, come ha aggiunto, «l’Eucaristia, mentre ci unisce a Cristo, ci apre anche agli altri, ci rende membra gli uni degli altri: non siamo più divisi, ma una cosa sola in Lui». E infatti, ha sottolineato, «chi riconosce Gesù nell’Ostia santa, lo riconosce nel fratello che soffre, che ha fame e ha sete, che è forestiero, ignudo, malato, carcerato». Da qui l’esortazione dell’arcivescovo a tutti i cristiani, destinatari, come ha spiegato, di una «speciale responsabilità nella costruzione di una società solidale, giusta, fraterna».«Specialmente nella nostra epoca, in cui la globalizzazione ci rende sempre più dipendenti gli uni dagli altri - ha affermato Mons. Nunnari -, il Cristianesimo può e deve far sì che questa unità non si costruisca senza Dio, cioè senza il vero Amore». In senso contrario si «darebbe spazio alla confusione, all’individualismo, alla sopraffazione di tutti contro tutti». Tanto è vero che «la Parola Evangelica mira da sempre all’unità della famiglia umana, un’unità non imposta da fuori, né da interessi ideologici o economici, bensì a partire dal senso di responsabilità gli uni verso gli altri»; per cui «l’amore, la condivisione è la via della vera giustizia. Non ci sono scorciatoie, ma tutto passa attraverso la logica umile e paziente del chicco di grano che si spezza per dare vita, la logica della fede che sposta le montagne con la forza mite di Dio». Durante l’omelia, Monsignor Salvatore Nunnari, ha rivolto un pensiero ai giovani esortandoli a «riscoprire Cristo Eucarestia» vera speranza di tutte le generazioni.