Processo Duisburg, legali imputati: “Non ci sono prove”
Non ci sono prove che collegano Francesco Pelle, detto ''Ciccio Pakistan", all' omicidio di Maria Strangio, uccisa il 25 dicembre 2006 nell' ambito della faida di San Luca tra i Nirta-Strangio ed i Pelle-Vottari e culminata il 15 agosto 2007 con i sei morti della strage di Duisburg. A sostenerlo è stato il legale di Pelle, l'avv. Salvatore Silvestro, che oggi, nell'arringa davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri chiamati a giudicare 14 persone ritenute coinvolte nella faida, ha chiesto l'assoluzione per il suo assistito. Secondo il legale non ci sono prove neanche che Pelle sia legato o partecipe ad una associazione mafiosa "dal momento che le dichiarazioni del collaboratore Rocco Mammoliti non sono credibili e sono de relato". Nell'udienza è intervenuto anche l'avv. Francesco Gambardella, difensore di Francesco Nirta e Sebastiano Romeo, cognati di Maria Strangio. Per il legale, gli elementi a carico dei suoi assistiti in merito alla partecipazione all' associazione mafiosa ed all'organizzazione dell'omicidio dell'allevatore Bruno Pizzata, ucciso il 4 gennaio 2007, "non possono essere considerati neanche indizi". Gambardella, inoltre, ha ricordato che la Corte di Cassazione per due volte ha annullato il provvedimento cautelare emesso nei confronti di Nirta e di Romeo in relazione al delitto Pizzata. L'udienza è stata aggiornata a domani.