Acqua: anche il Comitato di Crotone all’Assemblea nazionale di Roma
“La battaglia per l’acqua bene comune non va in vacanza, soprattutto dopo l’esito vittorioso del referendum che rende necessaria l’immediata attuazione delle decisioni espresse chiaramente dai cittadini col loro voto. Questo il filo conduttore dell’Assemblea nazionale dei Comitati referendari per l’acqua bene comune, svoltasi a Roma nei giorni scorsi (2-3 luglio, presso Teatro Vittoria) e che ha visto anche la partecipazione del Comitato provinciale di Crotone con la presenza di Claudia Rubino e Catia Marafioti. - È quanto si legge in una nota stampa del Comitato provinciale “2 Sì per l’acqua Bene comune” di Crotone - L’assemblea, che ha visto il coinvolgimento di centinaia di persone da tutte le regioni di Italia, avviata con un brindisi per la vittoria referendaria, ha visto gli interventi di apertura della Segreteria nazionale (Simona Savini e Paolo Carsetti). Nel pomeriggio di sabato l’Assemblea plenaria si è aperta con il magistrale intervento del noto giurista Stefano Rodotà (uno degli estensori dei quesiti referendari): “La vittoria ai referendum è un’azione contro la visione oligarchica e personalistica della politica – sono le parole del celebre costituzionalista – rappresenta la vittoria del linguaggio della ragione contro il degrado del linguaggio. Ma soprattutto rende necessaria la sostituzione della vecchia categoria di bene pubblico con quella nuova di bene comune”.
A seguire oltre 70 interventi tra i quali: i rappresentanti della battaglia ‘No Tav’ in Val di Susa; il Comitato organizzatori della manifestazione Genova 2011; Alberto Lucarelli, neoassessore ai beni comuni di Napoli; Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano; ma, soprattutto, i referenti dei tanti comitati locali che hanno ricordato le molteplici vertenze aperte sui territori in relazione alla gestione delle risorse idriche. Nella giornata di domenica la discussione è proseguita in tre gruppi di lavoro, sui seguenti temi: legge di iniziativa popolare di ripubblicizzazione alla luce dei referendum e sistema di finanziamento della gestione pubblica dell’acqua; vertenze e percorsi territoriali di ripubblicizzazione, come passare dalla gestione Spa ad Enti di diritto pubblico, quali modelli per un governo pubblico e partecipato, riduzione delle tariffe, difesa della qualità dell’acqua; iniziative globali (Genova 2011, Europa, Marsiglia 2012).
Tanti gli spunti di azione lanciati nel corso dell’Assemblea di Roma, tra i quali ricordiamo la ripubblicizzazione delle società di gestione delle risorse idriche resa possibile dalla vittoria del primo quesito referendario, l’immediata riduzione delle tariffe del 7% a remunerazione del capitale investito, percentuale cancellata dalla vittoria del secondo quesito ed immediatamente applicabile; il diritto al quantitativo minimo di acqua che rende illegale il distacco dell’erogazione; ma anche il ciclo integrato delle acque e soprattutto la qualità dell’acqua quale cartina di tornasole per l’analisi dello stato di salute dell’ambiente e dei territori. A tal proposito sono state evidenziate le norme già esistenti che impongono la pubblicazione dei dati sulle analisi delle acque erogate ma che spesso non vengono divulgati a discapito della salute dei cittadini.
Tematiche di grande attualità che riguardano tutti i cittadini ed in particolar modo quelli di territori critici dal punto di vista ambientale quali il crotonese. Il Comitato di Crotone, pertanto, forte dello scambio di esperienze e di riflessione con gli altri comitati d’Italia, continuerà a lavorare operosamente per contribuire ad attuare i risultati referendari anche interrogando le istituzioni locali sui loro intenti circa la gestione delle acque e sollecitandole e rispettare gli impegni presi nel periodo prereferendario in tema di acqua bene comune, ripubblicizzazione e partecipazione dei cittadini”.