Gestione profughi, Bevacqua solleva dubbi e perplessità
Il Vice Presidente della Provincia di Cosenza, Mimmo Bevacqua, interviene oggi, con una nota, sulla gestione dell’emergenza profughi in Calabria, per sollevare una serie di dubbi e perplessità sulle modalità di accoglienza nella nostra regione, sulla scelta delle strutture alberghiere, sui costi dell´operazione, sui problemi legati all´integrazione e alla multiculturalità di quanti sbarcano sulle nostre coste.
“La scelta operata da parte della Protezione civile –afferma Bevacqua- di ospitare in alcune strutture alberghiere i profughi che giungono in Calabria dopo essere fuggiti da situazioni drammatiche ed aver subito oppressioni e torture di ogni genere se, da una parte, può apparire la scelta più giusta e più adeguata, dall’altra suscita una serie di dubbi circa la qualità dell’accoglienza, la multiculturalità e l’integrazione di uomini, donne e bambini che, spesso, vengono sistemati alla meno peggio, senza un progetto, un’idea, una qualsiasi prospettiva. C’è il rischio, insomma, che nell’emergenza possa accadere di tutto”.
“A tal proposito –prosegue Bevacqua- mi domando e domando alle autorità competenti di chiarire immediatamente: -per quale motivo si è preferita la sistemazione alberghiera rispetto all’integrazione nei comuni calabresi; -per quale ragione i profughi sono stati alloggiati negli alberghi e non sono stati destinati nei Comuni calabresi, come Riace e Acquaformosa, che hanno aderito al programma della rete nazionale dei progetti SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che offrono accoglienza, integrazione, controllo e che ad oggi hanno dato la disponibilità per ulteriori 250 posti all’interno dello SPRAR regionale, -se corrisponde al vero il fatto che molti rifugiati sono stati portati negli alberghi senza nemmeno informare i sindaci che, a loro volta, hanno scoperto la presenza sul proprio territorio di queste persone, solo ad operazione avvenuta determinando, di fatto, una situazione potenzialmente esplosiva”.
“In attesa di una risposta tempestiva a questi interrogativi -conclude il vice presidente della Provincia di Cosenza- credo sia necessario, anche per il proseguo della gestione emergenziale, che la Regione convochi al più presto un tavolo di concertazione intorno al quale invitare i sindaci, i presidenti di Provincia e le associazioni del settore per definire un progetto di accoglienza e di integrazione che sia pienamente rispettoso dell’umanità, della dignità, della cultura e della ricchezza che questi popoli, nonostante la loro sofferenza e la drammaticità delle loro situazioni, possono rappresentare per la nostra terra e per la nostra gente”.