Giunta provinciale di Cosenza contraria alle disposizione sul dimensionamento scolastico
Nei giorni scorsi si è svolto a Catanzaro un incontro tra l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri con i rappresentanti delle cinque Province calabresi per discutere sul Piano di Dimensionamento Scolastico.
Sulle novità emerse nel corso della riunione si è espressa oggi la Giunta provinciale di Cosenza, riunitasi sotto la presidenza dell’on. Mario Oliverio, che ha manifestato all’unanimità forte contrarietà e disappunto sulle disposizioni emerse al termine della riunione svoltasi a Catanzaro.
“Sono assolutamente non condivisibili – è stato più volte sottolineato nel corso dei lavori dell’Esecutivo Provinciale- le disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria emanate dal Governo Nazionale che, a decorrere dall’anno 2011-2012, riguardano in particolare l’aggregazione della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado.
Altrettanto non condivisibile è il fatto che gli istituti comprensivi, per acquisire la propria autonomia, debbano essere costituiti da almeno mille alunni, ridotti a cinquecento per le istituzioni ubicate nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”.
“Con questi accorpamenti –ha detto Oliverio- si perderanno ulteriori posti di lavoro del personale amministrativo della scuola. Tutto ciò non può più essere tollerato. Nei prossimi giorni incontreremo i rappresentanti sindacali per avviare, insieme ad essi, un confronto serrato su questa problematica che, ancora una volta, penalizza il mondo scolastico che, invece, dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di ogni comunità. La scuola non può continuare a pagare per tutti, soprattutto in una regione come la nostra, in cui essa svolge un ruolo fondamentale per la crescita umana e civile delle nostre popolazioni e, soprattutto, funge da presidio democratico nei piccoli comuni e nei centri montani, assai distanti dai centri più grandi ed importanti. L’innalzamento dei parametri per l’autonomia scolastica va proprio verso una forte penalizzazione dei comuni montani. Il rischio è quello di formare plessi troppo distanti dalle sedi centrali, con conseguenti difficoltà di rapporto tra dirigenza, docenti, famiglia e alunni”.
“Se dovessero prevalere queste disposizioni –ha concluso l’assessore provinciale alla Cultura, Maria Francesca Corigliano- l’intero territorio provinciale e regionale calabrese subirebbe un forte ed intollerabile depauperamento culturale con gravissime conseguenze sia sul piano della formazione delle coscienze che sul definitivo spopolamento dei piccoli centri e dei comuni montani. In questo senso invitiamo il Presidente Scopelliti, l’assessore Caligiuri, la Giunta e il Consiglio regionale calabrese a contrastare con forza, anzicchè assorbire acriticamente, un disegno che penalizza fortemente le nostre popolazioni e i nostri territori”.