Provincia Vibo, Ente e sindacati contro mancati trasferimenti statali e regionali
La mancata corresponsione degli stipendi di luglio ai dipendenti della Provincia, a causa delle sofferenze di cassa determinate dal ritardo nei trasferimenti statali e regionali, è stata al centro della riunione tenutasi questa mattina tra l’assessore al Bilancio Pasquale Fera e le organizzazioni sindacali di categoria. I rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato i disagi che questa situazione sta determinando tra il personale, comprendendo però che la causa prima è da riscontrarsi nei ritardi con cui vengono corrisposte all’Ente le spettanze statali e regionali.
In particolare, Fera ha spiegato che complessivamente i crediti vantati nei confronti dell’Amministrazione centrale dello Stato ammontano ormai a quasi 10 milioni di euro, risorse che mancano all’appello insieme ai fondi regionali relativi alle funzioni ed ai compiti trasferiti a suo tempo dalla legge 34 del 2002. Inoltre, nel corso della riunione è stata affrontata anche la questione riguardante i lavoratori ex articolo 7.
Dal canto suo, l’assessore ha assicurato il massimo impegno del servizio ragioneria dell’Ente, che provvederà a pagare gli stipendi in via prioritaria appena gli accrediti dei fondi attesi saranno effettuati presso la tesoreria. Le parti si sono aggiornate a lunedì, quando si incontreranno nuovamente per programmare iniziative di mobilitazione congiunta per protestare contro il ritardo dei trasferimenti e sollecitare maggiore puntualità.
“La Provincia è al fianco dei dipendenti e sta facendo il possibile per limitare i disagi di questa situazione che dipende esclusivamente dall’approssimazione contabile e politica con cui il Governo e la Regione affrontano la questione - ha affermato Fera -. Oltre ai tagli previsti dalle ultime manovre economiche, nei confronti dei quali è comunque possibile tarare al meglio il bilancio di previsione, siamo costretti a fronteggiare il mancato pagamento di somme già spettanti e contabilizzate, con le tutte le conseguenze che ciò comporta. Le Province non hanno entrate proprie, se non in minima parte rispetto alle esigenze finanziarie complessive, ed è ovvio che se Stato e Regione non pagano innescano una reazione a catena”.