Uil Calabria, 2000 lavoratori rischiano

Calabria Attualità
Palazzo Campanella

Riceviamo e pubblichiamo una lettera ricevuta da Uil Calabria in merito a 2000 lavoratori che rischiano di rimanere senza sostegno economico: “Il rischio è serio. Dal primo settembre circa duemila lavoratori potrebbero restare senza sostegno economico. Si tratta di quelle persone che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga per il 2011 . Gli accordi firmati in tal senso ad oggi sono circa ben 260. La denuncia è della UIL Calabria con il segretario generale Roberto Castagna ed il segretario regionale della Uil Temp, Gianvincenzo Benito Petrassi.

Tutto nasce dall’accordo istituzionale fra regione calabria e parti sociali firmato a Catanzaro il 12 maggio di questo anno . L’accordo istituzionale è servito «per definire regole e modalità per la concessione, in deroga alle normative vigenti, dei trattamenti di ammortizzatori sociali nel caso di programmi finalizzati alle gestione di crisi occupazionali». Il punto in questione – spiegano Castagna e Petrassi – recita così: “Nell’ambito di ciascuna richiesta di intervento della Cig in deroga, che come già detto potrà avere una durata massima di 12 mesi, ciascun lavoratore non potrà essere collocato in Cassa integrazione per un periodo superiore ad otto mesi”. Gli otto mesi scadranno proprio tra pochi giorni e coinvolgerà tutte le aziende che hanno sottoscritto l’accordo con la Regione. “Il pericolo più serio – spiegano i dirigenti sindacali – riguarda quella aziende che sono sottoposte a curatela o a liquidazione. Infatti, venendo a mancare il sostegno economico della Cig e non avendo alcuna possibilità di riavviare i lavoratori, le stesse aziende saranno costrette a licenziare”. La UIL è categorica: “Serve una soluzione immediata». I dirigenti della Uil propongono o di modificare l'accordo o di valutare la strada delle politiche attive non ancora avviata completamente dalle Provincie. In pratica si tratterebbe di compensare i quattro mesi che mancano alla fine dell’anno con dei corsi di riqualificazione (il tutto anche previsto anche dalla normativa), come Uil – spiegano – abbiamo più volte sollevato il problema relativo agli otto mesi. E abbiamo cominciato a farlo non appena abbiamo capito che le dimensioni della crisi erano superiori rispetto a quello che si era previsto”. Un altro punto su cui bisogna insistere sono i controlli. “Ci potrebbero essere aziende che, pur usufruendo di Cig, fanno lavorare i propri dipendenti a nero. Questo è un fenomeno che deve essere monitorato con molta attenzione e determinazione”.


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