86 esemplari di ghiro sequestrati dalla Guardia di Finanza nel reggino
Nell'ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti dal Corpo forestale dello Stato e finalizzati a prevenire e reprimere il bracconaggio al ghiro, attività illecita particolarmente diffusa nei comuni dell'alto ionio reggino, il personale dei Comandi stazione di Stilo e di Caulonia con la collaborazione di elementi del Nucleo investigativo di Reggio Calabria, hanno deferito all'Autorita' Giudiziaria G.N. di anni 33, residente a Stilo in Contrada Bordingiano. Lo stesso deteneva alcune decine di ghiri (Glis glis) appena catturati mediante trappole ad archetto posizionate nei boschi di leccio in localita' Marmarico del comune di Bivongi, condotta penalmente rilevante prevista dalla legge sulla caccia. Successivamente- si legge nella nota- sono stati rinvenuti numerosi altri ghiri conservati in un congelatore e pronti per essere consumati. Il personale del Corpo forestale ha sottoposto a sequestro a disposizione dell'Autorita' Giudiziaria quanto e' stato rinvenuto. L'esercizio del bracconaggio ai danni del ghiro, e' diffuso nella fascia collinare e pedemontana del versante ionico della provincia di Reggio Calabria in particolare nei boschi di leccio, di castagno e nei frutteti dove il mammifero trova il suo habitat idoneo. L'uccisione dei ghiri avviene prevalentemente mediante l'uso di trappole con esche di varia fattura oppure utilizzando, anche nelle ore notturne, armi da sparo di piccolo calibro, gli esemplari vengono rivenduti sul mercato illegale al prezzo di oltre 50 euro al chilogrammo.