L’associazione Cinque Motte ospite della Quintana di Foligno
Interscambio e reciproca valorizzazione dei due territori. Questi gli obiettivi del gemellaggio tra l’Ente “Giostra Quintana di Foligno” e l’Associazione Culturale “Cinque Motte”, confermati con la presenza in Umbria della delegazione calabrese in occasione del Corteo storico e della Giostra della Rivincita del 17 e del 18 settembre 2011. Continua, dunque, il progetto di crescita culturale iniziato lo scorso 20 agosto a Motta San Giovanni durante la manifestazione “Aspettando il Palio”. L’Ente Giostra e il Comune di Foligno hanno ospitato quattro rappresentanti dell’Associazione “Cinque Motte”: il presidente Nino Stellittano, il coordinatore dell’organizzazione logistica Domenico Genovese, il webmaster Matteo Arecchio e il tesoriere Vincenzo Squillaci. Nel corso del corteo storico gli organizzatori della Quintana hanno ricordato il gemellaggio culturale tra le due realtà associative, invitando a sfilare il presidente di Cinque Motte. Solidarietà è stata espressa sulla vicenda di Francesco Azzarà, l’operatore di Emergency originario di Motta San Giovanni rapito in Darfur da oltre un mese.
Soddisfatto per l’accoglienza il presidente Nino Stellittano: «La Giostra ha dimostrato di essere, ancora una volta, una delle competizioni cavalleresche più conosciute ed apprezzate in Europa, coinvolgendo oltre 1.000 figuranti ed emozionando un vasto pubblico. Per la nostra associazione è importante conoscere e confrontarsi con enti come la Quintana che hanno alle spalle una perfetta macchina organizzativa. Solo così potremmo riuscire ad attivare anche nel nostro territorio non solo un Palio ma una manifestazione volta a rilanciare il territorio delle Cinque Motte e il suo immenso patrimonio, quel patrimonio che comprende l’intero comprensorio reggino con le sue fortezze dal valore inestimabile quale il Castello S. Niceto, unico esempio di fortezza bizantina dell'Italia meridionale perfettamente conservato. Attraverso l’organizzazione di eventi significativi dimostreremo come la cultura possa creare turismo, sviluppo e lavoro».