Lamezia Terme. Convegno con Padre Elia Cattellani

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“La vita monastica è ascesi, cura e attenzione per il trascendente che nella vita quotidiana viene negato o dimenticato. L’ascesi è sforzo, fatica, sudore. Il difetto dei nostri giorni è che seguiamo i nostri istinti”. Sono alcune delle riflessioni di Padre Elia Cattellani, monaco, ospite di un convegno sulla vita monastica organizzato dalla Diocesi lametina. A promuovere l’iniziativa anche il Centro studi Anthurium di Francesco Ruberto. Padre Cattellani ha incontrato i fedeli nell’antica chiesa di San Domenico di cui è parroco Don Pino Falvo. All’attento e numeroso pubblico, il religioso ha detto: “Noi valiamo quello che siamo, prima di valer per quello che facciamo. Se non si vive in comunione con Dio ci si inaridisce. Siamo innestati nella vita divina, perciò dobbiamo sentirci consacrati, dobbiamo appassionarci alla Parola di Dio”. Secondo Padre Cattellani “la fonte primaria della fondazione monastica è la famiglia cristiana. Oggi – ha fatto notare il monaco - le nostre case somigliano ad alberghi, dove le persone alloggiano senza vivere insieme. Aprite la Bibbia che avete negli scaffali – ha esortato Padre Elia - Santificate la domenica perché è necessario calare la nostra vita nell’energia trascendente che vivifica la nostra giornata”. Il religioso ha anche ricordato la preziosa opera prestata in Calabria da San Bruno che “in questa terra ha affinato la sua esperienza monastica. La sua venuta in questa regione è stata provvidenziale”. Padre Cattellani ha poi spiegato come si trascorre la giornata in Certosa, tra studio, preghiera e lavoro. Attualmente nel monastero di Serra San Bruno vivono 14 religiosi, di nazionalità ed età diversa. A guidare la Certosa è il priore, Padre Jacques Dupont. Il vescovo diocesano, Mons. Luigi Cantafora ha ringraziato il monaco per la sua testimonianza. “Stiamo crescendo una generazione astenica di persone che non sanno affrontare il dolore e le difficoltà – ha commentato il presule. Manca la capacità di lottare, di discutere. Dobbiamo riprendere un legame profondo con le giovani generazioni. Dei giovani si parla spesso a sproposito, a loro dobbiamo trasmettere il senso dell’amore vero che è quello per l’Assoluto e non per l’effimero che genera indifferenza ed individualismo”. Francesco Ruberto ha evidenziato che, in passato, il Centro studi si è molto interessato alla vita e all’insegnamento di San Bruno di Colonia promuovendo diverse iniziative per far conoscere la straordinaria figura del santo tedesco. Grazie all’ interessamento del Centro studi, qualche anno fa, il viale ( detto rettifilo ) che collega Sant’Eufemia a Sambiase è stato intitolato proprio a San Bruno di Colonia. Inoltre, negli anni passati, all’Ordine dei Certosini è stato anche consegnato il Premio Anthurium e il riconoscimento venne ritirato personalmente dal Priore Dupont. A conclusione dell’incontro Padre Elia si è intrattenuto cordialmente con i fedeli ed ha anche presieduto la celebrazione eucaristica.