Reggio Calabria: il 29 ottobre il convegno “Il Paziente Sessuologico”

Reggio Calabria Attualità

Si svolgerà il prossimo sabato 29 ottobre dalle ore 9.30, presso la sala Giuditta Levato del Consiglio Regionale della Calabria, il convegno “Il Paziente Sessuologico” un approccio integrato, realizzato dall’Associazione Yaina di Reggio Calabria e dall’associazione di Psicologia e Sessuologia ARPES di Roma, con la collaborazione della Bayer e il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria e dell’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria. Si parlerà delle nuove frontiere della sessuologia clinica della sessualità nei pazienti colpiti da ictus, alle nuove nosologie, al disagio sessuale dell’uomo giovane, maturo e in età avanzata agli aspetti organici ed emotivi, alla relazione tra disturbi alimentari e sessualità all’educazione sessuale nelle scuole alla sessualità sommersa. Di tutto di più, una giornata per parlare di sessuologia con gli esperti del settore. Saper esprimere le proprie emozioni significa anche esternare i propri desideri, non aver paura del giudizio degli altri, soprattutto delle persone amate, non temere l’opinione del partner sull’aspetto del proprio corpo e sul modo di vivere la sessualità. Spesso uomini e donne timidi si lasciano sfuggire di mano rapporti e relazioni per il timore di esporsi, chiudendosi in un mondo di solitudine dove, apparentemente, trovano pace. Di solito la riservatezza è considerata un pregio e non mostrare eccessivamente le proprie emozioni – il famoso self-control inglese – un esempio di stile. Ma il non esporsi, quando diventa timidezza o addirittura vergogna, è un atteggiamento che viene sempre meno tollerato nella nostra società. «Il timido, nella società dell’apparenza e della comunicazione, è visto come una sorta di outsider, un deviante. Si parlerà anche della timidezza e delle sue conseguenze sulla vita di relazione ed in particolare sulla sessualità. Il Convegno di Sessuologia, che si svolgerà in riva allo stretto. è un’occasione per discutere,i diversi approcci confrontando il parere di molti medici e studiosi. La timidezza si palesa come una modalità esistenziale, nella quale l’altro viene incontro, invadendo il nostro spazio personale. L’altro, che mette all’angolo e paralizza, è vissuto come giudicante e si mostra capace di entrare nei luoghi più reconditi del nostro essere, dove possono covare tutte le nostre debolezze. Diviene uno specchio nel quale si è costretti ad osservare un sé che non piace, che si vuole negare. La sessualità, con la sua forte interazione fisica, assume caratteristiche negative. Quando si affronta una realtà con la quale si ha poca confidenza, che si conosce poco la timidezza si può trasformare in terrore e questa emozione troppo forte può impedire l’incontro sentimentale e anche il rapporto sessuale. Se si ha vergogna di esporre il proprio corpo e la paura del contatto, il rapporto sessuale non è possibile. La ricerca d’identità, infatti, diviene l’elemento cardine dell’agire sessuale. Il timido o la timida si danno all’incontro con l’altro, senza una propria identità precisa ma definendo se stessi solo attraverso il giudizio dell’altro. Il proprio piacere diventa un accessorio non necessario. Il risultato? Una sensazione di inadeguatezza e un costante stato d’ansia. Questa situazione porta a molte disfunzioni sessuali e svuota la sessualità dalla sua originaria finalità: il piacere. L’uomo potrà mostrare difficoltà nell’ottenere l’erezione e la donna avere scarsa lubrificazione: si tratta di ansia oppure l’uomo può perdere l’erezione e la donna non arrivare all’orgasmo: si tratta di ansia da prestazione. Ricorrere alla psicoterapia può dare buoni risultati, a volte sono sufficienti anche terapie brevi. La moderna psichiatria sostiene il modello medico delle cause della timidezza e si richiama alle scoperte della neurobiologia e della genetica. Ricerche a favore di questa teoria sono ad esempio quella di Kagan, che studiando gemelli omozigoti, con patrimonio ereditario identico, ha avuto modo di osservare che se un gemello è timido, lo è anche l’altro, anche se vissuti in ambienti diversi. Un appuntamento quindi importante da non perdere.