Dia sequestra beni per 2 milioni di euro ad affiliato clan Mancuso
Il Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha confiscato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro riconducibili al 43enne Roberto Cuturello, presunto affiliato alla cosca mafiosa dei Mancuso e già noto alle autorità per traffico di sostanze stupefacenti tra la provincia di Vibo Valentia ed il Nord Italia, in particolare con la Toscana. Ciò è quanto emerge nell'ordinanza di custodia cautelare notificatagli nel 1993, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze. Al termine dei vari gradi giudizio, nel 1995 veniva condannato dalla Corte di Appello di Firenze alla pena di anni quattro, mesi quattro di reclusione e £ 30.000.000 di multa, per "offerta o messa in vendita illecita di sostanze stupefacenti". Il provvedimento di confisca è stato adottato ai sensi della normativa antimafia dal G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia, su conforme proposta del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, che ha fatto proprie le risultanze degli accertamenti eseguiti dalla D.I.A. di Catanzaro nell'ambito di un'articolata strategia operativa sui patrimoni mafiosi. Gli agenti hanno eseguito una complessa attività di analisi economico/patrimoniale sulle fonti di reddito riconducibili a Cuturello, in un arco di tempo compreso tra il 1988 ed il 2003, allo scopo di documentare, tra l'altro, la netta sproporzione tra il reddito dichiarato ai fini delle imposte dirette e le attività economiche espletate. Tra i beni confiscati risulta anche il compendio aziendale della ditta individuale con insegna "Supermercato Vivo", operante in Limbadi.