Cosenza. Mario Occhiuto sull’installazione di pannelli murali nel centro storico
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in merito ai pannelli murali nel centro storico
Ho letto con interesse e attenzione la lettera aperta indirizzata al sottoscritto da Daniela De Pietro a nome del Gruppo “Cusenza vecchia noi ci siamo”. Ne ho apprezzato la spinta al confronto e l’amore che dalle sue righe risalta per la parte antica della nostra città, per questi luoghi che, come sindaco-architetto, e naturalmente come cittadino, mi prefiggo di rispettare sempre, portando avanti politiche di rilancio che non siano solo passeggere ma che nel corso degli anni a venire ne preservino l’inestimabile valore con progetti mirati. Preciso subito di essere perfettamente d’accordo con quanto sostenuto da Daniela De Pietro riguardo al ragionamento urbanistico e concettuale da lei portato avanti. Sono d’accordo cioè quando afferma che sulla città vecchia non devono essere riversate velleità da città del tempo libero. Nel mio programma politico-amministrativo, credo sia utile ricordarlo, il centro storico viene identificato come prima “Porta” della città in cui è racchiusa l’anima stessa di Cosenza. Qui deve risiedere un mix di funzioni, da quelle residenziali a quelle commerciali, da quelle turistiche a quelle formative e a quelle culturali. Riguardo al tema del dibattito, e di conseguenza alle accuse che mi vengono mosse, è sì vero il fatto che da Presidente dell’Ordine degli architetti mi ero espresso in maniera negativa sui murales in quell’area, ma è anche vero che l’idea originaria è stata sostituita da pannelli che non comporteranno problematiche invasive. Così mi hanno rassicurato gli organi della Sovrintendenza. Com’è noto, l’iniziativa era allegata a un iter procedurale già esistente, avviato da chi mi ha preceduto alla guida di Palazzo dei Bruzi, e dal quale accordo abbiamo oggi stralciato possibili oneri o finanziamenti che avrebbero pesato sulle nostre casse. C’è di più: il Comune, pur volendo, non avrebbe avuto alcun titolo a intervenire in senso contrario, dal momento che i pannelli in questione saranno applicati su edifici privati e, elemento che non è affatto superfluo ribadire, il nulla osta è stato accordato proprio dalla Sovrintendenza. Io personalmente posso anche contestare le motivazioni contenute in premessa al progetto, ma ritengo che, al di là degli intenti specifici di chi li ha proposti, i pannelli murali potrebbero comunque andare a costituire una componente attrattiva. Se fossero stati destinati a edifici pubblici, la nostra valutazione sarebbe stata molto più complessa. La zona antica di Cosenza è uno sterminato patrimonio storico E architettonico, un unicum morfologico sul colle Pancrazio con a valle i due fiumi. Considerandone la sacrosanta conservazione, le opere murali rappresentano l’investimento di privati che hanno ottenuto i permessi degli enti delegati e che pertanto giudicheremo quando le vedremo nel loro impatto artistico-estetico. Tenendo presente che, tuttavia, sono state pensate in modo da essere facilmente removibili.