Catanzaro, presidio Ciaccio - De Lellis: integrazione ma solo funzionale non strutturale
Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale, Giampaolo Mungo
“Sono pienamente convinto che siamo difronte ad una crisi che non fa sconti a nessun settore pubblico del Paese. In questo la sanità e l’assistenza stanno pagando un peso enorme specie nelle Regioni più povere come, appunto la Calabria. Occorre intervenire ma lo si deve fare non con i bisturi ma con adeguate terapie. Per questo si inserisce la questione legata al destino del presidio "Ciacci-De Lellis" sul quale ritengo che debba essere fatta una ulteriore riflessione per salvaguardare un patrimonio di professionalità e di competenze che si e' creato negli anni e che , quindi, rappresenta da sempre la centralità dell’assistenza proprio per l’alto grado di professionalità del suo apparato medico e paramedico. Oggi c’è il paventato rischio di uno smantellamento totale della struttura risistemata nell’ottica di poter avere le condizioni per ospitare un Polo d’eccellenza come quello dell’onco -ematologia dichiarato tale dalla commissione Ricco – Serra. La Città non può permettersi il lusso di perdere un'eccellenza in campo sanitario. La mia non vuole essere una posizione di distinguo sulle intese raggiunte tra Regione e Università che porterà Catanzaro ad avere un nuovo e moderno ospedale di livello regionale. Il mio appello è quello di salvare le reali eccellenze sanitarie ubicate all’interno della Città. In questa direzione ben venga l’integrazione con la Fondazione Campanella se questa si limiterà e comprenderà solo e soltanto una integrazione funzionale ma non strutturale. Questa mia posizione va letta negli interessi generali dei professionisti che vi lavorano, ma soprattutto in quelli dell’utenza che a ragione non capirebbero lo smembramento di una struttura che funziona e che da risposte mediche e scientifiche di alto livello al pari dei centri d’eccellenza nazionali. Senza contare che e' indispensabile tenere in considerazione quali saranno le ricadute, anche di natura sociale ed economica, sul territorio cittadino. E' evidente a tutti che un'eventuale smantellamento del "Ciaccio-De Lellis" e successivamente del “Pugliese” impoverirebbe tutta la zona centro-nord della Città, con notevoli ripercussioni sul tessuto economico-commerciale. Ritengo, quindi, che il centro di eccellenza costituito dal "Ciaccio-De Lellis" debba essere difeso con forza e decisione ed in questo occorre che presto l’intera città, nelle sue varie espressioni, faccia sentire la sua voce nelle manieri forti ma civili e democratiche”.
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