Rossano: sabato di eventi per i 150 anni dell’unità
I protagonisti dell’evento, così come ideato, sono gli Italiani, considerati di volta in volta nei loro aspetti di diversità, nella pluralità dei loro volti, delle loro tradizioni, delle loro opinioni ma anche in tutte quelle fasi che li hanno visti avvicinarsi e unirsi in un sentimento di comune appartenenza. Una manifestazione che analizza la vicenda unitaria attraverso le ragioni degli altri, intendendo gli altri “tutti”. I 150 anni rappresentano un’opportunità per riflettere, alla luce del federalismo prossimo venturo, sui motivi che distanziano territori che dopo anni sono diventati come giustamente affermò Massimo D’azeglio “Italia senza italiani”. – L’obiettivo, che si cercherà di raggiungere, anche attraverso l’importante tappa di Rossano, è quello di collocare fatti storici, eventi e narrazioni nel loro contesto di riferimento favorendo la stratificazione di significati nella memoria collettiva. Le undici giornate, valorizzando un percorso ideale di autori e testi, vogliono contribuire a rinnovare la conoscenza e la memoria di quanto contribuì, inclusa la nostra Calabria e i calabresi, “[…] a imprimere sull'Italia un tratto oggettivo di esperienza unitaria” (E. G. Della Loggia). – Il momento di Rossano fa parte, dunque, di una proposta strutturata in undici giornate/eventi di presentazione di autori e opere importanti, libri che nell’ultimo biennio 2009/2010 hanno conquistato la ribalta nazionale per la loro capacità di far discutere, di attivare confronti e dibattiti su argomenti e temi connessi alla formazione di una coscienza civile unitaria, di una maggiore consapevolezza delle aporie - mai risolte - sul rapporto Nord-Sud, di una prospettiva in grado di raccogliere la sfida dell’europeismo e di colmare definitivamente i ritardi accumulati nella costruzione di una condivisa identità nazionale, di uno spirito critico che non si accontenta della lettura storica tramandata ma cerca nei fatti nuovi spunti interpretativi e nuove prospettive ermeneutiche. – Tra questi libri, quello recente di guerre, tra i più coraggiosi, spirituali e anticonformisti del nostro secondo Novecento, nel quale lo storico senese, attraverso una lettura penetrante e lucida delle vicende post-unitarie, fondanti per determinare incomprensioni, ostilità e inimicizie tra le due metà della nazione, ribadisce che la repressione del “brigantaggio” fu una guerra civile, insabbiata nei libri di scuola.