Enzo Cucchi da venerdì al Marca
Enzo Cucchi è il protagonista della nuova stagione espositiva al MARCA di Catanzaro. L’artista, tra le personalità più note in ambito internazionale, ha realizzato per il museo di Catanzaro un progetto del tutto inedito con oltre 50 opere fra dipinti, sculture e ceramiche degli ultimi tre anni che, all’interno di una narrazione polisemica, superano ogni distinzione di genere.
La mostra, a cura di Achille Bonito Oliva e Alberto Fiz, s’inaugura il 17 dicembre per rimanere aperta sino al 1° aprile 2012 ed è promossa dalla Provincia di Catanzaro – Assessorato alla Cultura con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria e della Fondazione Rotella.
L’iniziativa è accompagnata da un catalogo edito da Prearo con i saggi dei due curatori e una sezione dedicata all’allestimento del progetto al MARCA.
L’esposizione dedicata a Enzo Cucchi rientra nel progetto sulla Transavanguardia italiana ideato e coordinato da Bonito Oliva in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che prevede il coinvolgimento del MARCA insieme ad altre importanti istituzioni. Accanto alla rassegna storica sulla Transavanguardia italiana a Palazzo Reale di Milano, vengono organizzate le personali dei cinque artisti che hanno dato vita al movimento con Sandro Chia all’ex Foro Boario di Modena, Nicola De Maria al Centro Pecci di Prato, Mimmo Paladino all’ex-Gil di Luigi Moretti a Roma e Francesco Clemente a Palazzo Sant’Elia di Palermo.
La presenza di Cucchi al MARCA è stata fortemente voluta da Bonito Oliva e da Alberto Fiz. Proprio il direttore artistico del museo spiega la scelta: “Cucchi non è solo il protagonista di un’esperienza artistica che ha modificato radicalmente il rapporto con l’arte e la cultura superando ogni forma di retorica ideologica, ma è l’artefice di una ricerca dove l’immagine esprime la sua forza tellurica senza mai rinunciare al suo costante bisogno di meravigliare.”
Bonito Oliva sottolinea come “la visionarietà di Cucchi vada incontro ad un percorso nomadico, spesso imprevedibile, fatto di continui sconfinamenti e di disseminazioni in un terreno che coinvolge il sacro e il profano, la componente materiale e quella volatile, immateriale.” Come afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro, “è motivo di orgoglio che il MARCA prenda parte ad un progetto di così ampio significato. Questa è un’ulteriore conferma del ruolo di primo piano assunto dal museo in ambito nazionale. La transavanguardia e l’opera di Cucchi, in particolare, hanno avuto la capacità d’incidere profondamente sul nostro territorio sdoganando la pittura di molti giovani artisti.” La mostra non si sviluppa secondo un percorso cronologico o tematico, ma come verifica costante di un processo che si determina nelle sale del museo in base ad una costante tensione emotiva evidenziata da un allestimento particolarmente sofisticato.
Cucchi aggrega forme e materiali eterogenei uscendo da ogni forma di schematismo e lo spettatore viene accolto da Morsa, una grande composizione di quasi quattro metri sormontata da una rete metallica anch’essa dipinta che interferisce con la pittura sviluppando un’ipotesi costruttiva che prende le distanze da ogni forma di rappresentazione tradizionale potenziando l’autonomia dell’immagine.
Poco più in là è esposto Robin Wood, una grande opera inedita di oltre tre metri che viene presentata al MARCA per la prima volta. In questa circostanza è possibile rintracciare l’immagine di Vincent Van Gogh in un contesto naturale dove il volto del maestro olandese, impigliato tra le fronde degli alberi, è un’apparizione quasi clandestina che sottolinea il significato mitico della pittura.
Ciascun ambiente del museo viene reinterpretato in termini spaziali e architettonici e nella sala centrale si trova la Grande Porta, lamiera in metallo di oltre quattro metri dove si aggancia una serie di idoli in bronzo. “Sono sculture con le gambe che vanno in processione”, afferma Cucchi che ancora una volta traghetta le immagini creando opere plastiche imprevedibili da appendere che esprimono un bisogno ancestrale e primitivo.
Dal 17 dicembre al 29 gennaio 2012 un piano del museo è dedicato ad una riflessione sull’attualità del mezzo pittorico attraverso l’esposizione collettiva di un gruppo di giovani artisti tra i più promettenti della scena nazionale scelti dai due curatori: Lorenza Boisi, Gianluca Di Pasquale, Ivan Malerba, Angelo Mosca, Pesce- Khete e Michele Tocca. Tra loro s’intrufola anche Cucchi con un suo dipinto. Lo scambio generazionale prosegue e la rassegna è accompagnata da una specifica pubblicazione con un lungo dialogo tra gli artisti e i curatori dove si tenta di rispondere alla domanda ineludibile e urgente: “Ma che cos’è la pittura?”.