Tar di Catanzaro annulla concorso per posto all’Università
E' stato annullato dal Tar di Catanzaro il concorso per un posto di professore di prima fascia della facoltà di Farmacia dell'Università della Calabria. Una decisione che arriva dopo meno di un anno dall'approvazione da parte del rettore degli atti concorsuali relativi alla valutazione comparativa per la copertura del posto di ruolo nel settore disciplinare della farmacologia.
La seconda sezione del Tar di Catanzaro, presieduta da Massimo Luciano Calveri e costituita da altri due membri, Daniele Burzichelli e Antonio Andolfi, dopo essere entrata nel merito del ricorso di alcuni concorrenti, ha annullato nella seduta del 24 novembre 2011 il concorso, essendo stata accertata l'illegittimità dell'intera procedura concorsuale. La sentenza, evidenzia una nota, è stata accolta con grande favore dal mondo dei farmacologi in quanto ha fatto finalmente "giustizia" in un concorso, i cui risultati erano stati considerati un vero e proprio scandalo a livello nazionale e per il quale c'era stata anche un'interrogazione parlamentare all'ex ministro Gelmini.
"Oggi - come ha sottolineato a nome di molti farmacologi italiani e stranieri, Michele Carruba, ordinario di Farmacologia dell'Università di Milano - per i concorsi di prima fascia, nessuna commissione può permettersi di fare "errori grossolani", dal momento che deve valutare la qualità scientifica dei lavori presentati dai candidati e la loro attività didattica. Questi titoli sono conosciuti da tutto il mondo scientifico in quanto risultano accessibili per via internet ed è possibile pertanto valutarne la qualità con indici bibliometrici considerati validi e obiettivi a livello nazionale ed internazionale. Al contrario, nel suddetto concorso dell'Università della Calabria sono stati calpestati i criteri più elementari della meritocrazia e in maniera sconcertante l'ultimo candidato nella graduatoria di merito è risultato vincitore mentre candidati più qualificati come i due che hanno fatto ricorso sono stati bocciati dalla commissione. Ci auguriamo - ha concluso Carruba - che tale sentenza rappresenti una lezione anche per il futuro e che il ministro Francesco Profumo, con la sua alta competenza voglia direttamente esercitare un sorveglianza affinchè una nuova commissione, priva di pregiudizi come quelli della precedente, possa procedere alla scelta obiettiva e trasparente su base meritocratica dei candidati vincitori. E' questo l'unico modo per restituire dignità ai concorsi universitari e fiducia e speranza in un futuro migliore ai giovani più meritevoli, nonostante la grave crisi economica e di valori che attualmente attanaglia l'Università".