Incastrato da 'Facebook' il superlatitante Pasquale Manfredi
Incastrato da 'Facebook' il superlatitante Pasquale Manfredi. Arrestato ad Isola l'elemento di spicco della cosca crotonese.
È finito in manette stamani uno degli elementi di vertice della cosca Nicoscia-Manfredi di Isola Capo Rizzuto. Pasquale Manfredi, 33 anni, sposato e padre di due ragazzi, su cui pendono 20 capi di imputazione, è ritenuto responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, anche da guerra e di due omicidi, quello di Carmine Arena messo a segno con un bazooka nell'ottobre 2004 e di Pasquale Tipaldi, del dicembre 2005. Inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi, Manfredi, era sfuggito una prima volta all'arresto il 26 novembre 2009, nell'ambito dell'operazione "Pandora" a carico di 35 pericolosi pregiudicati, e il 25 gennaio scorso, nell'operazione Grande Maestro condotta dai carabinieri di Crotone contro 12 elementi della cosca Grande Aracri di Cutro. La polizia, con l'aiuto degli specialisti della scientifica di Roma, è entrata in azione alle 3,15 della notte scorsa e, dopo aver circondato lo stabile di via Kennedy ad Isola Capo Rizzuto, hanno fatto irruzione nella palazzina e rintracciato il latitante al secondo piano, mentre tentava una fuga disperata verso i piani superiori.
Ad incastrare il più pericoloso pregiudicato della provincia crotonese la chiavetta utilizzata per navigare su internet e dalla quale si collegava spesso su Facebook. Sul social network, Manfredi detto "Gaetano", aveva un profilo, ovviamente con un nome in codice. Si faceva chiamare "Scarface", come il trafficante di cocaina interpretato da Al Pacino nel famoso film. Nel suo curriculum criminale c'è da aggiungere oltre un anno di frequenza di una sorta di "scuola di guerra" nella zona di Pavia, con lezioni di tecnica d'uso di armi belliche, come mitragliatori e sostanze esplodenti. Il tutto a spese e per conto della cosca d'appartenenza.