Cirò Marina: ingerisce medicinali nel tentativo di togliersi la vita, salvato dai carabinieri
S.C. cinquantenne di Cirò Marina nei giorni scorsi aveva ricevuto, dall’azienda per la quale lavorava a Crotone, la notizia che il suo rapporto di lavoro, di li a breve, si sarebbe interrotto e che lui, con moglie e tre figli, sarebbe rimasto senza un lavoro in un periodo di grave disagio economico e sociale che rende ancor più difficile l’affrontare una notizia così terribile.
Così ha deciso di farla finita e comunicare la sua decisione inviando un’e-mail alla testata giornalistica “Il Crotonese”, cercando di spiegare le ragioni che lo avevano portato a compiere il gesto estremo. Ma la redazione non ha perso tempo ed ha immediatamente informato la Compagnia Carabinieri di Cirò Marina sul contenuto della missiva che lasciava pochi dubbi non sembrando minimamente il gesto di un mitomane. I militari della Stazione Carabinieri e del Nucleo Operativo e Radiomobile, grazie alle informazioni comunicate dal giornalista della predetta testata, sono riusciti a capire di chi si trattasse; considerato che il nome dell’autore della lettera è abbastanza comune in paese.
I Carabinieri, infatti, tramite l’ufficio anagrafe del comune, hanno incrociato il nome della moglie e dei figli, citati nella missiva, con quelli degli iscritti all’anagrafe, riuscendo ad identificare e partire, in una lotta contro il tempo, verso l’abitazione del mittente della disperata lettera. Giunti a casa del cinquantenne, i Carabinieri hanno subito attirato l’attenzione del vicinato, tra i quali il fratello dello stesso, che ha aperto la porta della casa all’interno della quale si sono fiondati i militari che hanno trovato S.C. steso su un divano, vivo ma in stato di semi incoscienza. Nel frattempo era stato già richiesto l’intervento dei sanitari del 118 i quali, dopo le prime cure, lo hanno trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Crotone dove è stato ricoverato e, dopo i primi trattamenti, dichiarato non in pericolo di vita. Alla fine è stato accertato che S.C. aveva tentato il suicidio ingerendo un importante quantitativo di ansiolitici ed altri medicinali.