Dichiarazione dell’on. Carlo Guccione sul trasporto pubblico locale

Calabria Infrastrutture

Le ultime vicende che hanno visto i sindaci dell’Unione dei Comuni della Presila firmare un accordo insieme al sindaco di Cosenza per prolungare le corse della Linea 51 dell’Amaco S.p.a. fino alla frazione Cribari del Comune di Trenta e la richiesta degli stessi sindaci, a cui si sono poi aggiunti anche i primi cittadini di Rovito e Celico, di prolungare le corse anche nei loro comuni, indicano una necessità non più rinviabile che riguarda la realizzazione di una rete integrata dei servizi di trasporto pubblico che finalmente corrisponda alla domanda di mobilità che viene dai cittadini.

L’AMACO in venti anni non ha mai ricevuto un aumento chilometrico rispetto ai 2.280.000 Km. di percorrenza autorizzata. Una percorrenza che oggi è sicuramente insufficiente a dare risposta ad un centro urbano su cui quotidianamente gravitano circa 200 mila utenti. Bisogna, dunque, prendere atto che l’attuale sistema di Trasporto Pubblico Locale è superato, non risponde alle esigenze dei cittadini e va urgentemente riformato.
Per fare ciò è necessario avviare un confronto responsabile, svincolato da tatticismi e da velleità monopolistiche per dare vita ad un servizio di trasporto che non abbia confini municipali, che non sia relegato cioè nell’ambito ristretto del perimetro di un solo territorio comunale e che risponda pienamente alla domanda che proviene da realtà urbana che in materia di trasporti non possono più conoscere barriere e campanili.

Nella realtà urbana del Comune capoluogo bisogna dare nuova prospettiva di sviluppo all’AMACO. L’esperienza Bin Bus è un importante punto di partenza. Una esperienza che bisogna allargare e rafforzare e dalla quale bisogna saper trarre e valorizzare gli aspetti positivi ma anche superare i limiti che essa ha finora presentato. La rete dei servizi da mettere a gara nell’Area Urbana di Cosenza dovrà avere una estensione territoriale che non può prescindere dai Comuni del Savuto, della Presila e delle Serre Cosentine. Realizzare un sistema che abbia queste caratteristiche significa anche invertire il trend di sviluppo di una realtà ed intervenire nella modificazione di usi, costumi ed abitudini consolidati nel tempo.

Significa incoraggiare uno sviluppo di mobilità più sostenibile, rafforzare e meglio coordinare il sistema di integrazione tariffaria, armonizzare il sistema degli orari, eliminare sovrapposizioni e sprechi, ridurre l’uso dell’automobile e, con esso, gli alti livelli degli inquinamenti acustico ed atmosferico che assillano i nostri centri urbani e il Comune di Cosenza in particolare.

In questa ottica la realizzazione di una efficiente rete metropolitana che, dovrà collegare il centro città con il territorio rendese e l’UNICAL, integrando, attraverso il sistema attualmente gestito dalle Ferrovie della Calabria e da Trenitalia, questi centri urbani con i territori a sud, del Savuto e della Presila e a nord, con quelli del Tirreno e dello Ionio e sia anche in grado di realizzare un sistema a rete di trasporto su gomma, integrativo e non sostitutivo di quello su ferro.

Una nuova e più armonica politica del trasporto pubblico che sappia coniugare attraverso la gomma e il ferro le esigenze di spostamento a breve e medio percorso e che sia ben integrata anche con il sistema ferroviario della rete nazionale. Regione, Ferrovie della Calabria, Amaco, Provincia di Cosenza e Comuni interessati dovranno ragionare insieme per ricercare concretamente la strada che porta alla realizzazione di questo collegamento, ricorrendone, in termini di tempi di spostamento e di vicinanza geografica delle infrastrutture ferroviarie già esistenti, tutte le condizioni tecniche e logistiche.

Senza incorrere nell’errore della facile retorica i trasporti pubblici hanno bisogno sì di maggiore attenzione e di risorse economiche, ma anche di una più moderna gestione rapportata alle grandi trasformazioni imposte dalla nuova cultura europea. Una nuova cultura che deve essere diffusa anche in sede locale attraverso l’affermazione non solo del bus e della metropolitana ma anche di una maggiore varietà e disponibilità del tipo di offerta, quale ad esempio taxi, taxi collettivo, autobus a chiamata e, soprattutto, di una nuova e più moderna considerazione dell’uso delle città e del suolo pubblico.